Ragazza di Firenze bloccata al confine tra Bolivia e Perù dopo il caos governativo

Accade nei giorni successivi al terremoto all'interno delle istituzioni peruviane, con l'arresto del premier Pedro Castillo

Firenze, 14 dicembre 2022 - Quattro ragazze, tre romagnole e una fiorentina, sono bloccate e insieme a centinaia di persone al confine tra Perù e Bolivia. La giovane stava cercando di raggiungere il Paese boliviano dal Perù. Ci sono proteste e la strada è stata bloccata. Si contano chilometri di coda e nessuno può passare. Da 24 ore le giovani sono ferme sul pullman con cui stavano cercando di uscire dal Perù. Una situazione che viene seguita dall'ambasciata italiana. 

«Stavamo andando in Bolivia dal Perù - diconoMartina Meoni, 25 anni, di Firenze e Giulia Opizzi, Federica e Lorenza Zani, della provincia di Ravenna - Ci siamo ritrovate davanti a un muro di terra e a manifestanti di paesini dove parlano ancora la lingua antica peruviana. Noi siamo tutti bloccati in un paesino sperduto nel nulla. C'è gente che non ha più soldi per mangiare, persone che non riescono a tornare a casa, a prendere un aereo perché cancellati, bambini, non fanno passare ambulanze e siamo senza servizi igienici. La polizia inesistente perché impegnata in città».

La strada bloccata
La strada bloccata

Fonti diplomatiche fanno sapere che l'Ambasciata a Lima si è già attivata ed è in contatto con la polizia locale. Le giovani si trovano nel villaggio di Checacupe. Le proteste sono politiche e la strada è stata bloccata. Nei giorni scorsi in Perù c'è stato un terremoto a livello governativo, con l'arresto del premier Pedro Castillo, messo in stato di accusa dal Parlamento dopo un tentativo di golpe. Dina Boluarte è la nuova presidente del Perù. Per la prima volta è una donna a guidare il Paese. 

«Abbiamo provato a dialogare con i manifestanti ma non si smuovono. Molte persone non hanno più soldi. C'è chi lascia i soldi nel bagno per chi ne ha bisogno. Dormiamo in autobus», aggiungono le ragazze che sono in Perù da circa due settimane.

Il Perù sta attraversando una forte instabilità politica. Nella capitale Lima ci sono stati scontri tra la polizia e i sostenitori di Castillo. I pullman e i camion bloccati alla frontiera sono centinaia. Sono state erette delle barricate e la strada è completamente bloccata. 

Una situazione che ora dopo ora diventa sempre più pesante. Non ci sono servizi igienici per tutti e manca l'acqua, mentre i manifestanti continuano a gridare ai microfoni degli impianti audio che hanno allestito per i comizi le loro rivendicazioni. Tra le persone bloccate ci sono camionisti ma anche semplici turisti da diverse parti del mondo che stavano cercando di raggiungere la Bolivia per visitarla. 

"Siamo sequestrati - dice un boliviano che cerca di raggiungere il suo Paese - Ci sentiamo abbandonati, nessuno ci viene ad assistere. Non mangiamo da 24 ore. Non possiamo andare avanti con i mezzi, non possiamo incamminarci a piedi. Ogni nostro diritto è calpestato, esigiamo una risposta dal Governo". 

Le famiglie delle ragazze sono in contatto con il consolato e la Farnesina, in attesa di capire come evolve la situazione. Famiglie e giovani sono preoccupate ma serene. Intervenire non è certo semplice dato il contesto, anche dal punto di vista logistico, ma da quanto trapela le ragazze preferirebbero di gran lunga avere il via libera verso la Bolivia piuttosto che rimanere in Perù.