Gli ospedali riorganizzano l’assistenza Si allestiscono le Covid room nei reparti

Per rispondere meglio alle esigenze dei tantissimi pazienti positivi asintomatici con altre malattie: pronta la delibera regionale

di Ilaria Ulivelli

Negli ospedali toscani nascono le Covid room. Con l’evoluzione della situazione epidemiologica, per consentire la migliore presa in carico dei molti pazienti che, arrivati in ospedale per altre patologie, al riscontro dei tamponi antigenici rapidi risultano positivi benché asintomatici si passa dai reparti bolla Covid alle bolle Covid nei singoli reparti. Nella prossima seduta la giunta regionale approverà la delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, ora al vaglio del Rischio clinico regionale, ma gran parte degli ospedali fiorentini ha già adottato la nuova organizzazione.

A Firenze le Covid room sono già state allestite a Santa Maria Nuova, Torregalli, all’ospedale del Mugello e sono in allestimento anche a Careggi. Oltre al reparto di Malattie infettive,a Ponte a Niccheri, riamane attiva una medicina Covid. Iniziano a essere più numerosi anche gli anziani che si infettano o reinfettano. Soprattutto quelli che hanno fatto ormai da molto tempo la terza dose e non hanno fatto la quarta.

Dato che l’evenienza di positivi al coronavirus non è eliminabile per l’elevata diffusione del virus e visto che la popolazione è nella stragrande maggioranza protetta dalla vaccinazione, la Regione ha deciso questa riorganizzazione per gestire i positivi asintomatici o paucisintomatici (non a rischio di evoluzione della malattia) all’interno dei reparti di degenza no Covid competenti per la patologia prevalente, proprio al fine di assicurare la migliore assistenza.

Dall’analisi dei dati di accesso il caso di pazienti positivi senza sintomi è particolarmente frequente nelle condizioni di urgenza emergenza relative a patologie tempo dipendenti, come infarti e ictus, traumi e fratture, ma anche patologie mediche come insufficienza renale acuta, sepsi, infezione delle vie urinarie, scompenso cardiaco e patologie chirurgiche (addome acuto, pancreatite, colecistite, appendicite).

Vengono create Covid room nel reparto specialistico di competenza, assicurando tutto il necessario sia per il controllo del rischio infettivo sia in termini di competenze clinicoassistenziali, per una corretta gestione della patologia di base.

Per ogni struttura devono essere definiti percorsi assistenziali distinti, che prevedano l’isolamento dei pazienti paucisintomatici in stanza singola o in stanze con più letti, purché con bagno dedicato, e il rispetto delle precauzioni assistenziali (indossando mascherine Ffp2) anche in assenza di impianti in grado di assicurare pressione negativa con normale aerazione naturale o impianto di ventilazione autonomo. Le stanze, e l’area antistante, dovranno essere segnalate apponendo specifica segnaletica.

Il personale sanitario avrà un locale a disposizione per la vestizione con tutte le precauzioni: tuta impermeabile, visiera e mascherina Ffp2. Inoltre, per ridurre la contagiosità, se necessario, può essere utilizzato l’antivirale Plaxlovid.

Le Covid room erano già state attivate anche nei percorsi nascita e nei reparti di psichiatria.

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