Gli auguri ai fiorentini al ritmo di gentilezza

Il sindaco torna nel Salone dei Cinquecento per il tradizionale appuntamento natalizio: "Vedo in giro tanta rabbia, violenza e livori"

La pandemia che ha cambiato il mondo. E i vaccini che provano a sconfiggere la pandemia. Per un ritorno a una normalità. Una e non la (normalità), perché non sapiamo quale sarà e quando sarà. Qualcosa di simile lo abbiamo raggiunto. Una libertà vigilata. Che consente al sindaco di tornare nel salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio, per fare gli auguri alla città e ai cittadini. A Fiorenza e ai fiorentini. Non come lo scorso anno, quando gli auguri furono fatti sì, ma nel Salone deserto, collegati in remoto.

"Vogliamo dedicare questo Natale alla gentilezza. Vediamo intorno a noi tanta rabbia, tanta violenza, molto livore, molta negatività. Invece essere gentili significa prenderci cura di noi stessi, essere pazienti con noi stessi e con gli altri, la gentilezza ci porta a cooperare, a lavorare insieme dato che questa pandemia ci ha insegnato che da soli non si va da nessuna parte". Va a braccio il sindaco Dario Nardella. Non si è scritto un discorso, Non lo aveva preparato a tavolino decidendo di lasciarsi trasportare dalle emozioni. Per questo, quello di ieri, è stato un momento più intimo.

Il tema sì, quello della gentilezza, lo aveva già individuato. Scegliendolo, parlandone anche con la sua vicesindaca Alessia Bettini che della gentilezza ha fatto una bandiera e per la gentilezza vuol battersi a colpi di iniziative in un mondo imbarbarito probabilmente dalla solitudine, dalla paura, dal dolore.

"Gentilezza non va scambiata con remissività o arrendevolezza – incalza Nardella – Tanti uomini con la gentilezza hanno rivoluzionato il mondo, pensiamo per esempio a Gandhi, la gentilezza dunque può andare insieme alla radicalità dei valori e anche alla tenacità dell’azione".

Tornano le luci dove era buio. La grandezza di Firenze risplende e la casa dei fiorentini torna ad accogliere la sua gente, ancora un po’ frastornata. Cosa succederà?

"Lo scorso Natale – ricorda il sindaco – questo Salone era vuoto, parlavamo davanti a una telecamera per inviare degli auguri online. Oggi è un Salone illuminato e pieno di persone, un segnale che questo anno non è passato invano anche se occorre continuare a mantenere la cautela. La città ha retto con consapevolezza la difficile prova e un grande ringraziamento va a tutti i fiorentini che hanno affrontato la situazione con ragionevolezza e lucidità".

L’intervento del sindaco è stato seguito dalle esibizioni dell’Orchestra scolastica regionale Junior e Senior ReMuTo - Rete Musica Toscana - (con la partecipazione del sindaco al violino) e del corteo storico della Repubblica fiorentina.

Sono giornate impegnative. La ripresa dell’economia. E la ripresa dei contagi: superata la soglia dei mille al giorno, non succedeva dal 29 aprile scorso. La speranza e i timori. Il Natale che affretta il passo. Le regole anti assembramento anche per lo shopping. E per Capodanno? Che ne sarà delle feste? Il ragionamento sarà fatto in sede di Cosp, il comitato per l’ordine e la sicurezza. Quel che è certo è che non si faranno grandi eventi. Non è tempo di maxi raduni, neppure all’aperto. Ma si spera che la vaccinazione riesca con le terze dosi a far scollinare presto dal picco. Intanto il sindaco con gentilezza ripete buon Natale. Anche con il violino.

Ilaria Ulivelli

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