Gkn, ora c’è anche la beffa

"L’azienda è molto soddisfatta" diceva l’ad Ghezzi a dicembre

di Barbara Berti

Pioggerellina e cielo grigio rispecchiano gli umori del day after. Dopo la riunione di giovedì scorso in prefettura, alla Gkn di Capalle il presidio permanente continua senza sosta e se da un lato c’è ottimismo "perché per la prima volta il Mise è venuto sul territorio", dall’altro c’è tanta rabbia "per l’arroganza" con cui l’azienda è rimasta ferma sulle sue posizioni, cioè chiusura dello stabilimento e licenziamento dei 422 dipendenti.

"E’ solo la prima battaglia" ricorda Michele Di Paola, uno dei lavoratori. E aggiunge: "Adesso aspettiamo le azioni del governo. Qui c’è uno stabilimento che produce: allo Stato italiano quanto interessa?". E, in attesa delle mosse istituzionali, gli operai ricordano come la fabbrica di viale Fratelli Cervi sia viva, vitale e pronta a riprendere la produzione. "Ma stavolta non siamo noi a dirlo, bensì lo stesso amministratore delegato Andrea Ghezzi: nel videomessaggio che ci ha mandato a fine 2020 ci faceva i complimenti per l’ottimo lavoro" sottolineano gli operai. "Dal punto di vista aziendale possiamo ritenerci molto soddisfatti per aver saputo conciliare con successo diverse esigenze: la tutelata della salute di tutti in primis, la domanda dei nostri clienti che ha visto fluttuazioni molto significative nel corso dell’anno e la sostenibilità economico-finanziaria dell’azienda" dice l’ad Ghezzi di Gkn nel video.

Poi aggiunge: "Sarebbe stato difficile fare di meglio. E lo dico convintamente, per questo vi ringrazio personalmente, a nome del management e del gruppo Gkn che riconosce e apprezza gli sforzi profusi da tutti e i risultati raggiunti". Ghezzi, parlando del 2021, augurava un anno "ricco di soddisfazioni".

Questo messaggio, oggi, per alcuni dipendenti ha il sapore della beffa ma non scoraggia la lotta. "Ci stiamo organizzando per lo sciopero di lunedì in piazza Santa Croce e per la manifestazione nazionale del 24 luglio qui a Campi, ma stiamo anche pianificando i prossimi giorni di presidio, in particolare la presenza durante il mese di agosto, quando l’azienda avrebbe chiuso una settimana per ferie" spiega Matteo Moretti della Rsu di Gkn.

"Dopo il tavolo in prefettura, si rafforzano ancor più le motivazioni dello sciopero unitario – ribadisce Paola Galgani, segretario Cgil Firenze –. L’azienda col suo comportamento sprezzante ha offeso i lavoratori e chi a quel tavolo li rappresentava, e ha offeso tutte le istituzioni. È stato tenuto un comportamento inaccettabile che non può diventare un precedente".

Nella giornata di ieri, intanto, in fabbrica sono arrivati altri due gazebo, stavolta da parte della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, "un gesto di vicinanza", tendoni che serviranno per organizzare al meglio le attività legate in particolar modo alla cucina. E per cena, ieri, tutti i lavoratori hanno gustato le penne alla pecora, piatto tipico campigiano, cucinato direttamente da Francesco Iorio, uno degli operai nonché figlio di Sergio Iorio, l’indimenticato cuoco delle cene delle Feste dell’Unità di Campi.