Gkn, il ministro Orlando: "L'azienda ritiri i licenziamenti" / FOTO / VIDEO

"Un tavolo nel quale ci si siede con la comunicazione di oltre 400 licenziamenti come fatto compiuto non è un tavolo"

Il ministro Orlando alla Gkn (Germogli)

Il ministro Orlando alla Gkn (Germogli)

Campi Bisenzio (Firenze), 3 agosto 2021 - Alla Gkn di Campi Bisenzio è arrivato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Alla vigilia del tavolo istituzionale in programma il 4 agosto alle 15 in Prefettura a Firenze, allo stabilimento di viale Fratelli Cervi è giunto il Ministro Orlando accompagnato dal sindaco di Campi, Emiliano Fossi, e dall'assessore regionale al Lavoro Alessandra Nardini. Il ministro è arrivato verso le 20,35 ed è stato ricevuto da una delegazione di lavoratori con cui si è confrontato per circa mezzora.

"I lavoratori mi hanno dato ulteriori particolari rispetto alla fase precedente, alla comunicazione dei licenziamenti. E questi elementi completano un quadro" spiega Orlando puntualizzando: "E' giusto dire una cosa molto netta: come Ministero del Lavoro e come Ministero dello Sviluppo economico agiamo in modo compatto e unitario e lavoriamo perché si possa contrastare un atteggiamento che è inaccettabile nella forma e nella sostanza". Il ministro spiega ancora: "Un tavolo nel quale ci si siede con la comunicazione di oltre 400 licenziamenti come fatto compiuto non è un tavolo. E a quel tavolo non ci si siede". Per quanto riguarda il tavolo di crisi del 4 agosto, Orlando dice: "Abbiamo dato mandato pieno alla viceministra Alessandra Todde per affrontare l'azienda".

Il ministro, dunque, sostiene la posizione dei lavoratori, cioè prima di qualsiasi discussione vanno ritirati i licenziamenti. "Servono fatti, se non c'è la legislazione va creata" dicono le Rsu al termine dell'incontro con il ministro. E aggiungono: "A partire dalla tutela delle ditte in appalto che tra pochi giorni, per il comportamento del fondo Melrose rischiano il fallimento e i lavoratori il licenziamento. E' inaccettabile".

Alla Gkn di Capalle, l'azienda che produce componenti per il settore auto, i lavoratori sono in presidio permanente dallo scorso 9 luglio, dopo che la proprietà (il fondo inglese Melrose) ha deciso di smobilitare tutto, chiudendo la fabbrica e licenziando in blocco i dipendenti (422 a cui si sommano quelli degli appalti interni per un totale di 500 persone coinvolte in questa crisi).