Gkn, l’anomalia delle ferie forzate Il futuro degli operai in 60 giorni

Il 22 settembre l’ultimo giorno utile per la vertenza dei 422 dipendenti licenziati. Le procedure e gli scenari

di Barbara Berti

Il 22 settembre: è questa la data ultima per le speranze degli operai Gkn di Campi.

Lo scorso 9 luglio Melrose, il fondo speculativo inglese che ha preso il controllo dell’azienda di componentistica nel 2018, ha annunciato la volontà di chiudere la fabbrica di Capalle – dove si producono semiassi per case automobilistiche, e in particolare per Fca – e mandare tutti a casa: 422 dipendenti, oltre 500 persone se si considera anche i lavoratori dell’indotto e delle ditte in appalto che lavorano all’interno dello stabilimento di viale Fratelli Cervi.

Una doccia gelata in una giornata assolata con 38 gradi che arriva come una saetta digitale sotto forma di una mail, una Pec per la precisione, che ormai ha preso il posto del vecchio e meno impersonale fax.

Come previsto dalla legge 223 del 1991, la procedura di licenziamento collettivo (quando, cioè si è intenzionati a licenziare più di cinque dipendenti) inizia proprio con l’invio di una comunicazione sindacale da parte dell’impresa.

Tale missiva deve essere indirizzata alle rappresentanze sindacali aziendali o rappresentanze sindacali unitarie, ai rispettivi sindacati, ma anche all’ufficio del lavoro e al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

E questo Melrose lo ha fatto (anche se certe volte la forma è anche sostanza, per cui una telefonata o un colloquio preventivo per annunciare le intenzioni sarebbe stato più opportuno).

"Vigliaccamente", poi, la proprietà ha scelto di comunicare il tutto nel giorno in cui la fabbrica era chiusa: venerdì 9 luglio, infatti, come concordato in precedenza con i sindacati, tutti i lavoratori erano in permesso retribuito.

La procedura adottata dalla proprietà presenta, tra le altre cose, una ‘novità’ assoluta (anomalia?): l’azienda, con un’altra comunicazione (stavolta ai singoli operai), impone le ferie. "Tutte le risorse per cui è prevista l’interruzione dell’attività lavorativa, nel corso dell’espletamento della procedura di licenziamento collettivo, verranno collocate in feriepermesso fino a esaurimento eo in aspettativa retribuita" scrive l’ad Andrea Ghezzi ai singoli lavoratori.

La procedura di licenziamento, sempre secondo legge, prevede un periodo in cui le parti debbano discutere della situazione, provando anche a trovare soluzioni alternative.

Tale periodo è di massimo 75 giorni (45 giorni in sede sindacale a cui si possono aggiungere altri 30 in sede istituzionale se non viene trovato prima un accordo).

Nel caso della Gkn è stato chiesto fin da subito l’interessamento del Mise e, quindi, tutta la trattativa si svolgerà in sede istituzionale. Intanto le forze politiche sia locali che governative continuano a monitorare l’evolversi della vicenda.