Gkn: le parti convocate al ministero, ma i sindacati preparano lo sciopero generale

Giovedì 15 luglio il ministero dello Sviluppo economico ha convocato i sindacati, le istituzioni locali, Gkn e la sua proprietà, il fondo di investimento finanziario Melrose Industries. Giani: “Serve una legge nazionale"

Operai della Gkn fuori dai cancelli (Fotocronache Germogli)

Operai della Gkn fuori dai cancelli (Fotocronache Germogli)

Firenze, 12 luglio 2021 – Quarto giorno dall'annuncio del licenziamento per i 422 lavoratori di Gkn, azienda che produce semiassi per il settore automotive. Il clima è teso e all'interno della fabbrica i lavoratori proseguono con l'assemblea permanente. All'esterno un flusso continuo di cittadini e di rappresentanti istituzionali.

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Gkn, sale la tensione ai cancelli. E gli operai si presentano al lavoro

La convocazione al ministero

Giovedì 15 luglio, alle 14, il ministero dello Sviluppo Economico ha convocato i sindacati, le istituzioni locali, Gkn e la sua proprietà, il fondo di investimento finanziario Melrose Industries. La Regione Toscana e i sindacati chiederanno il ritiro dei licenziamenti.

Il coinvolgimento di Fiat

Da più parti è stato chiesto di coinvolgere Fca-Stellantis nella vertenza Gkn. Nello stabilimento di Campi si producono infatti per circa l'80% compnenti che vengono poi montati sulle auto prodotte in Italia da Fiat. Con la chiusura della fabbrica, la produzione sarebbe portata da Gkn negli altri suoi stabilimenti, per rientrare di nuovo in Italia ed essere montati su auto e furgoni fatti in Italia. Un vero paradosso. C'è chi propone, perciò, di fare pressione perché lo stabilimento di Firenze venga ceduto da Gkn a Stellantis, per avere così un polo tecnologico a costo zero. Strada però difficilmente percorribile, visto che è stata proprio Fiat nel 1994 ad aver ceduto lo stabilimento a Gkn.

Divieto di avvicinamento ai mezzi pesanti

Per dare un segnale forte contro la chiusura dello stabilimento, che sarebbe stato deciso dal cda di Melrose, il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, ha firmato l'ordinanza che introduce il divieto di avvicinamento al perimetro aziendale per i mezzi pesanti. «Voglio dare un segnale amministrativo e politico chiaro – spiega – che non accettiamo lo smantellamento dello stabilimento da parte della proprietà». «Sostengo l'iniziativa del sindaco Fossi – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – perché ha perfettamente ragione. In procedure di questo genere si ignora anche il valore che ha per il territorio il sito, lo stabilimento e quello che c'è dentro. Ha fatto benissimo Fossi a fare questa ordinanza».

Verso lo sciopero generale

«Bene la convocazione del Mise, ma chiediamo che l'incontro sia in presenza, se possibile in prefettura a Firenze, e con i due ministri, dello Sviluppo economico e del Lavoro, perché questa è una vertenza nazionale». Così Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil di Firenze commenta la convocazione al ministero. «Per il 15 luglio è convocato il tavolo e noi comunque vada ci saremo - prosegue il segretario -. Stiamo organizzando per il 15, al massimo per il 16, di fare lo sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori a Firenze».

“Serve una legge nazionale”

Dalla vicenda Gkn, ha detto il presidente della Regione Giani, «dobbiamo trarne anche una lezione: la legislazione italiana deve cambiare, deve adeguarsi. Oggi non hai più davanti degli imprenditori, in questo caso la logica che ha portato a dire 'si chiude' non è una logica di produzione, è una logica finanziaria». «Del resto anche nei brevi contatti che abbiamo avuto con gli esponenti locali della Gkn - ha aggiunto - il ragionamento che viene fatto è di una riorganizzazione aziendale, ma questa è una cosa che non può esistere in una situazione come quella di oggi. Quindi un adeguamento della legislazione e un codice etico che debba essere rispettato, altrimenti porta a sanzioni moto forti, è necessario e ci attiveremo per questo come Regione”.

“Gkn come Gianetti Ruote non sono aziende in crisi”

“Bene la convocazione al tavolo del Mise, che abbiamo chiesto immediatamente sia per Gkn che per la Gianetti Ruote, dove in ballo ci sono 152 posti di lavoro. Ma – afferma Francesca Re David, segretaria della Fiom Cgil - ci troviamo di fronte a fondi a cui non importa niente né di Draghi, né di Bonomi né di Landini e che licenziano per andare a produrre da un'altra parte”. Si tratta di due aziende «che non sono in crisi, ma in fase di riorganizzazione», che «si riorganizzano e decidono di andare a produrre da un'altra parte». Questo, insiste Re David, «denuncia la totale assenza di politiche industriali che c'è stata in questo Paese per 20 anni e se affrontiamo questa fase così siamo veramente nei guai».

“La chiusura contrasta con i dati di bilancio”

A portare la solidarietà ai lavoratori Paolo Conti, presidente di Cna Piana Fiorentina, e Luca Tonini, presidente di Cna Toscana. Per Cna la chiusura dello stabilimento fiorentino contrasta con quanto contenuto nel bilancio Gkn presentato lo scorso aprile nel quale si legge, spiega una nota, che “i primi mesi dell'esercizio 2021 hanno confermato il trend positivo in termini di consolidamento dei volumi rispetto a quanto consuntivato nell'ultima parte dell'esercizio 2020”. “ll primo trimestre – prosegue la nota dell'associazione di categoria – ha evidenziato infatti un incremento del fatturato complessivo del 7% rispetto al periodo precedente e del 14% rispetto al budget. Questo consolidamento è in particolare riferibile alle vendite verso clienti terzi che incrementano del 17% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente e dell'11% rispetto al budget. Anche la marginalità lorda risulta in consolidamento, attestandosi al 15,4% dei ricavi, facendo segnare +1,1% rispetto al budget e +1,4% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente”.