Gkn e delocalizzazioni, i sindaci alzano la voce

E la politica risponde: "Subito norme chiare"

Proteste dei lavoratori della Gkn

Proteste dei lavoratori della Gkn

Firenze, 13 settembre 2021 - Cento sindaci che sono destinati a diventare molti di più. Sono solo i primi, in testa i primi cittadini di Firenze Dario Nardella e di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, che hanno firmato l’appello al presidente del consiglio Mario Draghi a favore della Gkn di Campi Bisenzio per chiedergli di intervenire sul decreto contro la delocalizzazione delle grandi imprese.

Perché quel decreto sembra essersi impantanato in Parlamento. Il dramma della fabbrica e dei 422 lavoratori che si sono ritrovati disoccupati dalla sera alla mattina è una ferita aperta sul territorio non solo dell’area metropolitana fiorentina, ma di tutta la Toscana. Ecco perché i sindaci hanno risposto in massa. Non solo, l’attesa ora è perché siano i sindaci di tutta Italia a firmare per cercare di arginare una deriva economica che può colpire (e ha già colpito) in qualsiasi momento in tutto il Paese.

Tema che il vicepresidente del Pd, Beppe Provenzano ha ben chiaro: «L’appello dei sindaci va ascoltato e raccolto. La vicenda di Gkn ha suscitato grande solidarietà, ma non basta. Serve la risposta politica. E la risposta sono norme per affermare la responsabilità sociale anche delle multinazionali. Non solo per difendere il destino dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche di tante piccole e medie imprese del territorio. Per rinsaldare, nella nuova stagione di investimenti che si apre nel Paese, il legame tra lavoro, produzione e comunità».

Perché a perdere il lavoro non sono stati solo i 422 operai del grande stabilimento campigiano, ma anche tutte le piccole imprese che da anni lavoravano a margine e per la grande fabbrica. Un indotto che fa salire il numero dei disoccupati a oltre 500. «Credo che quello che stanno vivendo i lavoratori della Gkn sia una storia assurda – commenta il sindaco di Prato Matteo Biffoni – e mentre proviamo a risolvere questo problema, quantomeno dobbiamo fare in modo che non ricapiti ad altri lavoratori. Questo è il senso dell’appello e credo sia anche un pezzetto del senso della lotta dei dipendenti Gkn».

«Dobbiamo usare – incalza il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi – ogni strumento per dare il via a una escalation verso il governo che è l’unico soggetto che, con nuova iniziativa normativa, può impedire le delocalizzaioni. Dobbiamo insistere con tutto il Parlamento perchè agisca. Non è solo una questione legata al fondo Melrose e al metodo scelto, il tema è impedire che accada di nuovo. Draghi faccia chiarezza anche rispetto a certe prese di posizione del ministro Giorgetti della Lega che sembra avere idee diverse. Primo passo necessario anche nei confronti dell’Europa». «Quello che chiediamo ha valore in una impostazione complessiva – sottolinea il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini – chi è venuto nel nostro Paese a rilevare non può pensare di andarsene quando non è più conveniente. Nella nostra Costituzione l’azienda, anche se privata, ha una dimensione sociale, appartiene alla collettività. Ci vuole grande responsabilità e spero che governo sappia prendere tutte le decisioni utili perchè non ci siano altre Gkn». «Il tema – conclude il sindaco Fossi – è molto sentito e lo dimostrano le ben più di cento adesioni raccolte in meno di 24 ore. E’ un messaggio forte e chiaro al premier Draghi».