Folla in piazza della Signoria per l'addio al partigiano Silvano Sarti

Nardella: "Per noi ora la Giornata della Memoria sarà anche la tua giornata"

Il funerale del partigiano Silvano Sarti(Foto Marco Mori /New Press Photo)

Il funerale del partigiano Silvano Sarti(Foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 27 gennaio 2019 - «L'ultimo saluto a #SilvanoSarti sull'arengario di Palazzo Vecchio. Da oggi, ogni 27 gennaio, sarà la #giornatadellamemoria ma per noi fiorentini sarà anche la tua giornata. Ciao Pillo, il tuo impegno è ora il nostro impegno. Che la terra ti sia lieve, compagno combattente!». Così, anche su twitter, il sindaco di Firenze Dario Nardella, al termine della cerimonia funebre tenutasi sull'arengario di Palazzo Vecchio, ha voluto ricordare Silvano Sarti, il partigiano 'Pillò, morto due giorni fa a Firenze. Un migliaio di persone raccolte in piazza Signoria hanno voluto salutare Sarti la cui bara è stata posta al centro dell'arengario, là dove per tanti anni, soprattutto il 25 aprile, Sarti ha ricordato la Liberazione di Firenze di cui, ancora giovanissimo, fu tra i protagonisti. Un lungo applauso ha salutato l'arrivo della bara, portata a spalla dalla camera ardente allestita nei giorni scorsi nella Sala della Scherma di Palazzo Vecchio. Poi i discorsi ufficiali, primo fra tutti quello di Nardella che, visibilmente commosso, ha ricordato la sua amicizia con Sarti, «il suo sapere e voler parlare ai giovani» perchè «un giovane non si può voltare indietro» davanti alle ingiustizie, al fascismo. Il sindaco ha citato Primo Levi, «spesso utilizzato da 'Pillo'» per spiegare come «nell'odio razzista non c'è razionalità». «Da ora in poi la nostra voce - ha concluso sindaco - sarà la nostra voce. Mi dicevi sempre di non demordere, di andare fino in fondo perchè 'questa città non la possiamo lasciare ai fascistì. E oggi, che una ragazza fiorentina di 15 anni, con la pelle nera, va a scuola con meno serenità perchè sa che qualcuno le si potrebbe rivolgere dicendo 'brutta negrà, cosa che qualche anno fa era molto più raro, noi dobbiamo essere più vigili che mai».

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