Giornata contro la violenza sulle donne: 900 richieste di aiuto solo a Firenze

Tanti gli eventi virtuali organizzati per il 25 novembre. Ma come si può combattere il femminicidio? Ecco cosa ne pensano i giovani fiorentini

Al piano terra del Mercato Centrale flash mob virtuale contro la violenza sulle donne

Al piano terra del Mercato Centrale flash mob virtuale contro la violenza sulle donne

Firenze, 24 novembre 2020 - Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, nata per ricordare le vittime dei maltrattamenti e per combattere le discriminazioni e le disuguaglianze fra sessi.

E a Firenze, anche quest'anno, sono state organizzate numerose iniziative, per lo più appuntamenti virtuali a causa dell'emergenza sanitaria. Il Coordinamento Donne Cgil con l’associazione Gomitolo perduto, dietro lo slogan “Drappo rosso alla finestra”, invita fino al 29 novembre ad esporre alle finestre e ai balconi un drappo rosso contro la violenza sulle donne. E ancora: nell’ambito del Festival dei Diritti del comune di Firenze, la Compagnia Teatri d’Imbarco, a partire dalle 10 del 25 novembre, sui suoi canali social ‘Il Femmninicidio secondo Dostoevskij’ interviste video a cura di Beatrice Visibelli, fra i contributi anche quello di Barbara Orlandi, Coordinamento Donne Cgil Toscana. Alle 20.30 in steaming su piattaforma zoom lo spettacolo “Beatrice Visbelli in LA MITE di Fedor Dostoevskij”, adattamento e regia Nicola Zamagli. La visione dello spettacolo è gratuita per ricevere il link di connessione a Zoom contattare [email protected].

Ma come si può arginare un fenomeno che continua a preoccupare? Lo abbiamo chiesto a tre giovani avvocati fiorentini. “Da donna e da mamma credo che bisognerebbe sensibilizzare sin da piccoli i bambini al rispetto altrui e dell'altro genere” spiega Carlotta Mainiero. “La violenza di genere – dice  Federica Vittorio – purtroppo, in questo periodo legato alla pandemia, ha visto un incremento di casi. Sicuramente l'unico modo per combatterla è quello di valorizzare le associazioni che si occupano di tutela delle donne e di garantire i diritti delle vittime anche con attività legali gratuite”. “E' importante la prevenzione e l'educazione civica a partire dall'infanzia – dice Giacomo Criscenti - e attuare dei programmi di prevenzione, per quanto possibile, e di recupero dopo dei cosiddetti uomini maltrattamenti”.

I numeri descrivono una situazione drammatica. Da gennaio ad ottobre 2020 circa 900 donne hanno chiesto aiuto al centro antiviolenza Artemisia, di cui 88 durante il primo lockdown, quando Artemisia, dopo un’iniziale e preoccupante silenzio, ha ricevuto una media di 2,4 telefonate al giorno (il dato definitivo di tutto il 2019 era stato di 985 richieste di aiuto). A mettere sul tavolo i numeri è l'assessore alle pari opportunità del Comune di Firenze  Benedetta Albanese. “In tema di possibilità di intervento, oltre al fondamentale e capillare lavoro della Prefettura e delle forze dell’ordine, prezioso è anche l’impegno del ‘reparto anticrimine e violenza di genere’ della polizia municipale – conclude Albanese – che nei primi 10 mesi del 2020 ha trattato 12 casi, eseguito due misure cautelari, fatto 27 annotazioni di polizia giudiziaria, a cui si aggiungono 25 informative ad altre forze di polizia e attivato 15 contatti con i servizi sociali e associazioni che operano sul territorio”.

 

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