Giani: "Ok a blocco spostamenti fra regioni, ma riaprire in sicurezza cinema e teatri"

Il presidente della Regione è preoccupato dagli assembramenti primaverili. Ma è favorevole a zone rosse provinciali e alla ripresa dello spettacolo

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana

Firenze, 22 febbraio 2021 - L'ipotesi di proroga del blocco degli spostamenti fra le Regioni «ci trova d'accordo, anche perché stiamo andando verso un periodo primaverile, quindi il fine settimana vediamo addensamenti eccessivi in certe località di mare, così come in città storiche: il fatto di limitarli almeno in una dimensione infraregionale va bene». Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervenendo a Studio24 su Rainews24. In merito invece all'ipotesi di piccole zone rosse territoriali, «quando vi sono regioni grandi come la mia che ha 10 province - ha spiegato Giani - mi sono trovato in certi momenti ad avere 200 contagi a Firenze e meno di 10 a Grosseto, quindi probabilmente anche un'articolazione più diffusa per province può essere una buona idea. Comunque questa è una cosa che valuteremo direttamente nei prossimi giorni».

Sull'idea di riaprire in maniera prioritaria cinema e teatri "ha ragione Franceschini. Tutto sta nel come riaprire. Se noi creiamo dei grandi distanziamenti e quindi delle condizioni che possono essere di sicurezza, possono essere inseriti, come musei e mostre, fra i luoghi da riaprire in zona gialla", ha aggiunto Giani commentando su Rainews24, la proposta lanciata oggi dal ministro della cultura, Dario Franceschini, di aprire una riflessione sul tema. "Oggi -  aggiunge il governatore- in qualsiasi delle tre zone cinema e teatri sono vocati sempre alla chiusura e onestamente non lo ritengo giusto".

Sulla produzione locale di vaccini contro il Coronavirus Giani dopo aver lanciato nei giorni scorsi l'idea di una filiera produttiva in Toscana, ha aggiunto su su Rainews24 che la questione potrebbe avere senso in un'ottica di lungo periodo. "Fra la gente- afferma il governatore- si ha la percezione che il vaccino sia una volta e questo basterà per sempre. Non è così. Vediamo che ritorna positivo chi aveva una vaccinazione spontanea e individuale perchè colpito da Covid a marzo, aprile 2020 nella prima ondata. Cosa significa? Che il vaccino ha una durata  di 8-9 mesi". Di conseguenza, sottolinea il presidente della Regione, "già ora avremmo bisogno di 120 milioni di dosi di vaccino, perché siamo 60 milioni, ma nei prossimi anni" l'Italia avra' necessità di rifornirsi di un numero altrettanto rilevante di dosi. "Quindi- sostiene- è un mercato che conviene strutturare all'interno del nostro Paese. Ci vantiamo sempre dell'eccellenza delle imprese farmaceutiche, ma se sono un'eccellenza è possibile che non riescano a produrre vaccini impostando la produzione a due-tre anni?".<

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro