Gestione unitaria per il Padule

L’impegno della candidata Samuela Marconcini a favore della grande area umida di Fucecchio

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Anche Samuela Marconcini, (nella foto) candidata alla Camera con Unione Popolare, collegio uninominale 8 (Scandicci) interviene sul dibattito che hanno aperto Gli Amici del Padule per la biodiversità sul futuro dell’area umida di Fucecchio- "Mi batto da sempre per la salvaguardia del Padule di Fucecchio, assieme alle forze che compongono “Unione Popolare”, le quali hanno sostenuto con convinzione in Regione il progetto “Toscana a Sinistra”, guidato da Tommaso Fattori – ricorda Marconcini –. Gli atti portati in Regione negli anni passati testimoniano un impegno costante volto ad aumentare in termini sia quantitativi che qualitativi la tutela del Padule". Ma quali sono gli impegni che prende ora la candidata?

"Ci battiamo da sempre perché la superficie della riserva sia aumentata e compresa almeno fra il 30% e il 50% dell’area complessiva del Padule di Fucecchio, considerato che la stessa strategia dell’Unione Europea fissa ormai al 30% la superficie minima di territorio protetto – spiega Marconcini –. Una reale tutela del Padule passa necessariamente dal coordinamento della Regione Toscana e dal ritorno ad una gestione unitaria alla Riserva che superi l’attuale frammentazione, restituendo al Crdp il ruolo di consulenza tecnico scientifica". E poi ancora: "Il ritorno ad una gestione unitaria del Padule, sotto il coordinamento regionale, è condizione necessaria per la tutela della riserva e di tutta l’area umida. Come detto, il Crdp, con le sue competenti figure professionali e con il suo prezioso patrimonio di volontarie e volontari, è da sempre elemento cardine della tutela e valorizzazione dell’area – aggiunge Marconcini –. Il costo di funzionamento del Centro, a fronte delle sue funzioni tecnico scientifiche fondamentali per la gestione stessa della riserva, e in generale a fronte della sua funzione didattica, culturale, di educazione ambientale e persino di accesso alla Riserva e alle sue strutture, è sempre stato francamente irrisorio per il bilancio regionale, ossia di soli 30 mila euro l’anno. Continuerò a battermi perché il Centro possa avere un adeguato finanziamento e si veda restituire tutte le sue fondamentali funzioni". Altro punto fondamentale del programma per il Padule.

"Il congelamento de facto e la mancata attuazione dell’accordo di programma sul riordino della depurazione delle acque in Valdinievole è uno scandalo di cui fanno le spese la riserva e l’intera area palustre – prosegue la candidata –. È prioritario dar avvio ad un complessivo progetto di rinaturalizzazione dell’area e alla necessaria depurazione delle acque affluenti nel Padule, realizzando finalmente un impianto di depurazione che possa convogliare nell’area umida la gran parte delle acque reflue depurate della Valdinievole. La vostra lotta per la tutela del Padule è da sempre anche la nostra lotta".

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