Furto nell’ex convento, ora la stima

La proprietà presenta denuncia ai carabinieri: nei prossimi giorni sopralluogo del nucleo tutela del patrimonio

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di Lisa Ciardi

"Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto al Convento di Santa Lucia che, seppur privato, consideriamo un patrimonio storico e monumentale del nostro territorio. Da parte del Comune c’è la massima disponibilità, come accaduto in passato, quando alcuni libri antichi del monastero furono ospitati a Villa Caruso Bellosguardo, a trovare una soluzione o alcuni spazi per preservare le opere rimaste". Lo ha dichiarato il sindaco di Lastra a Signa, Angela Bagni, sulla vicenda dell’ex convento di Santa Lucia e dell’annessa chiesa, saccheggiati e danneggiati da ladri e vandali.

Ad accorgersi dell’accaduto è stato Franco Tozzi, ex consigliere comunale e appassionato di storia locale. Passeggiando nella zona, ha notato il portone della chiesa spalancato e il cancello aperto. Entrando, ha così scoperto che le opere presenti un tempo nell’edificio (ora di proprietà privata e oggetto di un intervento di recupero e trasformazione in hotel di lusso) erano scomparse: nessuna traccia delle antiche tele presenti nella chiesa (a parte le tre nell’abside, comunque danneggiate), spariti anche gli ex voto. Inoltre scritte vandaliche e graffiti tracciati sulle pareti del convento. Tozzi, oltre a contattare il nostro giornale, è andato in Comune, consegnando le foto scattate nell’immobile.

"Ho fatto presente che la chiesa risultava aperta e in gran parte svuotata – ha detto –. Ho quindi chiesto di contattare la proprietà, perché si potessero chiudere porte e finestre e mettere in sicurezza gli ambienti e gli oggetti rimasti, inclusi alcuni libri antichi".

Così è scattata la segnalazione e sono stati presi provvedimenti, come ha spiegato l’avvocato Giovanni Scognamiglio, legale della società che si è impegnata nel recupero del convento. "Sono stato contattato da voi e dal Comune – ha confermato il legale – e mi sono subito attivato. Purtroppo c’è stata un’effrazione. Nonostante l’allarme, le porte sono state divelte e diverse tele rubate. Ho presentato denuncia ai carabinieri, ho comunicato l’accaduto al frate superiore dei francescani e predisposto una maggiore vigilanza. Insieme alla proprietà finlandese abbiamo investito molto in questo progetto, che ha già visto concludere i lavori strutturali al tetto e ai pavimenti. Poi abbiamo avuto uno stop legato alle tante prescrizioni avanzate dalla Soprintendenza, che richiedevano degli approfondimenti".

Nei prossimi giorni scatterà il sopralluogo del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri, dopo la denuncia presentata a Napoli dall’avvocato Scognamiglio. E, nell’occasione, si cercherà di capire esattamente cosa sia stato rubato. Purtroppo, visto che gli immobili appartenevano ai Francescani e sono poi passati ai privati, le opere non rientrano nel grande inventario appena elaborato dalla Curia di Firenze, dopo dieci anni di lavoro. I libri e i documenti reperibili online parlano di tele seicentesche raffiguranti l’Immacolata Concezione tra Santi di Cesare Dandini e i Santi Antonio da Padova, Francesco, Lucia e Caterina d’Alessandria di Matteo Rosselli, ma anche di dipinti di Matteo Bonechi, Pietro Marchesini e Mauro Soderini. Infine, una tela dell’Ultima cena di Giovanni Pietro Naldini (1638). La speranza è che qualcosa sia sfuggito ai ladri.

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