"Nessuna dose deve essere sprecata". Liste vaccinali, polemica sulle ‘riserve’

I medici commentano l’episodio del Mandela Forum dove un collega ha ammesso di aver vaccinato il figlio dopo aver chiamato tutti

Il centro vaccinale al Mandela (foto Mori/New Pressphoto)

Il centro vaccinale al Mandela (foto Mori/New Pressphoto)

Firenze, 12 marzo 2021 - Se qualcuno manca all’appuntamento e le dosi di vaccino avanzano, che fare? Buttarle via o farle a chiunque pur di non sprecarle? Il quesito sta tenendo banco in queste ore fra medici e sanitari a seguito di quello che è successo al Mandela Forum. Qui il dottor Paolo Galli, medico in pensione che si è arruolato fra i vaccinatori rispondendo alla chiamata del commissario Arcuri, ha ammesso di aver vaccinato il figlio, premettendo però di aver prima chiamato tutti i nomi nella lista dell’ overbooking , le cosiddette riserve. Non trovando nessuno, prima di buttare la dose, avrebbe cercato in famiglia. Giusto? Sbagliato?

«Nessuna dose deve essere sprecata – dice Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Firenze – per questo serve un piano dettagliato per far scalare i soggetti da vaccinare nel caso in cui quelli previsti manchino all’appuntamento". "Pur di non sprecare una dose io la farei a chiunque – commenta il segretario della Fimmg Firenze, Vittorio Boscherini – in questa fase non possiamo assolutamente permetterci di sprecare vaccini". "Prima di buttare via un vaccino io lo somministro anche a chi capita – conferma Gianluca Maccioni, segretario regionale Snami – ma è chiaro che prima devo aver chiamato le riserve. Se nessuno arriva, ogni opzione è buona pur di non sprecare una dose che mi permette di alzare il livello dell’immunità di gregge. La vera soluzione sarebbe fare i vaccini a tutti, inclusi i giovani che vanno in giro molto più degli anziani. Purtroppo non è possibile per la scarsità delle dosi: così è stato necessario organizzarci in categorie e classi d’età. Personalmente telefono anche la domenica ai pazienti per organizzare tutto al meglio, ma capisco che a fronte di un imprevisto un collega possa provare a improvvisare pur di non buttare una dose preziosa".

Ma si può migliorare l’organizzazione? "Sono contrario a fomentare polemiche su una cosa che sta funzionando – prosegue Maccioni – ma l’organizzazione è sempre migliorabile, soprattutto vista l’eccezionalità della situazione che stiamo affrontando. Dobbiamo avere un sistema in grado di correggere gli errori e adattarsi velocemente".

Più dubbioso Flavio Civitelli, segretario regionale dell’Anaao Assomed Toscana che sposta l’attenzione sull’organizzazione a monte. "La procedura giusta è avere una lista di scorta di persone disponibili a essere vaccinate e che rientrino nelle categorie indicate – dice Civitelli – Questo negli ospedali è stato fatto anche perché era più semplice: si trattava di trovare un medico o un infermiere a disposizione all’interno della struttura per sostituire il collega che avesse avuto un imprevisto. È chiaro che quando si va sulla popolazione generale l’iter diventa più difficile ma si può e si deve tentare. Invece di una lista di familiari o amici va fatta una lista di aventi diritto".

«Sprecare una dose no perché la situazione è molto grave a livello sanitario ed economico – conferma Franco Nassi, segretario Anaao Assomed Ausl Toscana Centro – ma bisogna creare delle liste di riserve che rientrino fra gli ‘aventi diritto’. La soluzione non può essere attingere alla sfera familiare o delle conoscenze personali".