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Furbetti del cartellino "Chiesti i danni erariali"

Dopo l’assoluzione la Corte dei Conti intima il rimborso per danno di immagine. In tutto si tratta di 40mila euro: da un minimo di 800 a un massimo di 4mila. .

Furbetti del cartellino "Chiesti i danni erariali"

Il caso del cantiere di Borgo San Lorenzo, quello dei cosiddetti ‘furbetti del cartellino’, che tanto clamore suscitò anni fa e con il processo conclusosi con una sentenza di assoluzione, non si è ancora concluso. Perché ai dipendenti imputati ora il Comune ha chiesto di pagare il danno erariale e d’immagine. E inevitabile scoppia subito la polemica, col gruppo di minoranza di sinistra che subito va all’attacco: "La richiesta di danno erariale avanzata nei confronti dei dipendenti comunali assolti in sede penale – scrivono i consiglieri di Borgo in Comune - ha dell’incredibile. Non sono bastati anni di procedimenti penali, gogne mediatiche e diffamazioni per chiudere, con l’assoluzione, quella incresciosa vicenda". Così si sollecita un immediato chiarimento in consiglio comunale. E il sindaco non aspetta la seduta consiliare per chiarire, e spiega subito di cosa si tratta: "La Corte dei Conti – dice Paolo Omoboni – ha intimato al Comune di procedere alla richiesta di rimborso nei confronti dei dipendenti per danno erariale e d’immagine. E ha ordinato alla struttura comunale di farlo entro 10 giorni. Si tratta di un atto dovuto, di cui l’assessore al Personale ha informato preventivamente anche le Rsu. Purtroppo continua l’ignobile speculazione e disinformazione su questa vicenda. E i risultati si vedono anche in questo decreto della Corte dei Conti. Ripeto, un decreto con cui la Corte ha intimato al Comune di procedere con la costituzione in mora nei confronti del personale dipendente del cantiere".

È stata la stessa Corte dei Conti, per 15 dipendenti comunali coinvolti nell’inchiesta, a quantificare il danno erariale e d’immagine – legato il primo alle ore d’assenza e ai materiali usati per fini privati e il secondo per il clamore che la vicenda ha avuto,– e che ha provveduto a danneggiare così l’immagine dell’ente. In tutto la somma richiesta è di circa 40mila euro, e si tratta di cifre variabili, che vanno da un minimo di 800 a un massimo di 4mila euro, per ciascun dipendente. E già i tre che avevano patteggiato la pena hanno dovuto pagare, su richiesta della Corte dei Conti. Una ‘novità’ destinata a rinfocolare le tensioni causate da una vicenda che si aprì nel 2017. Se sul fronte penale vi è stata una sentenza di assoluzione, in alcuni casi per non aver commesso il fatto e altri capi di imputazione considerati di particolare tenuità e non rilevanza penale, ora si è aperto il fronte della Corte dei Conti e vi sarà poi l’aspetto disciplinare. Nei giorni scorsi i gruppi Cambiamo Insieme e Cinque Stelle hanno chiesto una commissione d’indagine, per appurare le responsabilità.

Paolo Guidotti