Fumo, rovina e morte La trattoria e il Fiorino "Andammo via poco prima La finale di coppa ci salvò"

I ricordi di Luciano Lippi, all’epoca socio dell’Antico Fattore distrutto dal tritolo "Quella sera c’era meno movimento, forse per via di Milan-Marsiglia. Ricordo fiamme, dolore e caos e quegli strani giri di persone i giorni prima"

"Quella sera ricordo che ci fu un po’ meno ’giro’ del solito, forse perché c’era una partita importante... mi pare una finale". Luciano Lippi (nella foto), titolare della trattoria Gigi a Gavinana e al tempo giovane socio dell’Antico Fattore, ricorda bene.

La sera del 26 maggio del 1993, con l’aria già al profumo d’estate, a Monaco di Baviera il Milan e l’Olympique Marsiglia si contesero la Coppa dei campioni. L’appuntamento di cartello forse spinse tanti a restare davanti alla tv e a rinunciare a una bistecca della storica trattoria di via Lambertesca i cui gestori strinsero le spalle e sparecchiarono prima del tempo, intorno a mezzanotte. Nessuno quella sera, tirando giù la saracinesca fece caso a quel Fiorino bianco parcheggiato a pochi metri.

Lippi, forse quella partita vi salvò la vita...

"Beh, non so se pure ci fosse stato il ristorante pieno saremmo rimasti lì fino a dopo le una. Ma di certo se la bomba fosse esplosa con noi dentro non ci sarebbe stato scampo".

Chi vi avvisò del disastro?

"Fui svegliato alle 2 da una guardia ciurata dell’Argo. “C’è stata un’esplosione, forse è una fuga di gas dal vostro ristorante. Mi precipitai".

Poi cosa ricorda?

"Qualcosa di devastante. Sui lungarni c’erano le vetrate dei palazzi per strada. Lasciai l’auto e proseguii a piedi. Quando arrivai c’erano ancora le fiamme in un palazzo, ricordo un odore tremendo, una gran confusione".

Il locale dal quale eravate appena usciti non c’era più...

"Era crollato tutto, il solaio... tutto quanto. Per miracolo ci salvammo. Purtroppo però ricordo quei poveri morti, le bambine... E poi quelle sirene delle ambulanze".

Quanto durò il sospetto della fuga di gas?

"Mi avvicinai a un vigile del fuoco, chiesi se sapesse qualcosa in più. Mi guardò e mi disse: “Gas? Qui il gas non c’entra nulla. Guardi quella buca per terra... E nel palazzo qui davanti c’è il motore di una macchina che ha fatto un volo di una decinda di metri“. Poco dopo mi tornò in mente qualcosa...".

Cosa?

"Alcuni giri strani, ricordo che ne parlammo anche con i miei soci. C’erano dei movimenti di persone che sbirciavano qua e là nei giorni prima della bomba. E poi ricordo una macchina, una macchina che poi lasciò il posto a quel Fiorino".

Emanuele Baldi

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro