Franchi, l’applauso di Rocco al restyling facile

Ieri anche la Camera ha approvato il decreto che consente la ristrutturazione dell’impianto. Commisso sarà a Firenze la prossima settimana

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di Paola Fichera

E’ troppo presto perché il patron viola Rocco Commisso possa avere le idee già chiare su cosa fare a questo punto dello stadio Artemio Franchi. Ma il primo segnale sembra positivo. Applauso pieno per l’approvazione in Parlamento del decreto Semplificazioni con l’emendamento sulla ristrutturazione degli stadi. Rocco Commisso dovrebbe arrivare a Firenze fra martedì e mercoledì e conta di fare rapidamento il tampone anti Covid. In queste ore però suo figlio Joseph e Joe Barone sono in quarantena per precauzione dopo aver partecipato all’assemblea della Lega di serie A insieme al presidente del Napoli De Laurentiis al quale, invece delle dichiarate cozze, è andato di traverso il Coronavirus.

Applauso all’emendamento dunque con un grazie speciale "a tutte le istituzioni ed i soggetti coinvolti sia politici che sportivi che insieme alla nostra società rappresentata in particolare dal direttore generale Joe Barone, si sono adoperati in questi mesi affinché una nuova legge per gli stadi si potesse davvero concretizzare".

Insomma alla paternità della ’spinta’ per la scrittura di quell’emendamento il patron viola non rinuncia. Tant’è che nella sua nota ufficiale la Fiorentina ricorda anche come il suo presidente Rocco Commisso abbia già da giugno dello scorso anno "preso a cuore questa necessaria riforma che con l’ausilio della nuova Legge si spera possa contribuire a far crescere il sistema calcio italiano ed a farlo ritornare competitivo in Europa e nel mondo".

Non appena Commisso arriverà in città c’è da scommetterci che analizzerà nel dettaglio, parola per parola, tutti gli aspetti applicativi per cercare di capire cosa è davvero possibile fare per realizzare il nuovo stadio nell’area di Campo di Marte.

Certo è che alcuni punti fissi rimangono: quelli già detti a giugno scorso dallo stesso Commisso. E cioè: " la responsabilità del progetto, inclusi il controllo da parte di chi investe, la certezza di tempi giusti e la concreta possibilità di realizzare un nuovo stadio moderno e funzionale che la città di Firenze e tutti i tifosi viola meritano". Palla al centro, dunque.

L’emendamento in ogni caso recita: Chi vuole realizzare gli interventi sugli impianti sportivi può procedere in deroga alle dichiarazioni di interesse culturale già adottate, nel rispetto dei soli elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria a fini testimoniali la conservazione o la riproduzione anche in forme e dimensioni diverse da quella originaria. L’individuazione di tali elementi è rimessa al Ministero dei Beni Culturali (che ha 120 giorni) il quale ne indica modalità e forme di conservazione, anche distaccata dal nuovo impianto mediante interventi di ristrutturazione o sostituzione edilizia volti alla migliore fruibilità dell’impianto.

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