Flash mob tramvia, tutti contro il capolinea

Mobilitazione e corteo senza alcun preavviso con quasi duecento persone. "Una piccola variazione per un grande beneficio collettivo"

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di Barbara Berti

Palloncini biodegradabili colorati, tantissimi cartelloni, striscioni e un coro unanime: "Fermati prima". Flash mob ieri mattina a Campi, ovvero una passeggiata pacifica ma di protesta organizzata dal "Comitato Piazza Aldo Moro" e finalizzata a rndere pubbliche le problematiche legate all’ultimo tratto del futuro percorso tranviario, la linea T4.2 che dalla tratta Leopolda-Piagge ragginge il centro di Campi, per la quale a fine luglio è stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica. "Molti cittadini non sono ancora a conoscenza dell’effettivo percorso e delle criticità che esso comporta negli ultimi metri, passando tra due scuole e facendo capolinea nel parco di piazza Aldo Moro", dicono Caterina Zoppoli e Veronica Di Gregorio del Comitato che ricordano "è apartitico e favorevole alla tramvia".

"Si chiede una rapida variazione del progetto per anticipare di 450 metri il capolinea, per preservare l’area pedonale tra le scuole (materna ed elementari) di via Prunaia e l’area verde del parco, luogo di socialità per bambini, ragazzi, adulti e anziani.

La passeggiata si è svolta proprio lungo il tratto ‘incriminato’. "Circa 200 persone si sono ritrovate nell’area pedonale davanti alle scuole, dove verrebbe una fermata della tramvia", dicono le referenti del Comitato. Il gruppo, poi, ha sfilato in via Botticelli e nel parco, camminando idealmente nell’ultimo tratto del percorso tranviario: da qui l’appello "Fermati prima!".

"Poi ha proseguito in piazza Dante e a villa Rucellai, tornando nel parco, dove i bambini presenti hanno ricevuto un piccolo omaggio a conclusione della passeggiata", aggiungono le referenti. Annunciando "che questa è la prima di tante iniziative, volendo instaurare un dialogo costruttivo con le autorità competenti". Il Comitato ha anche lanciato una petizione online che ha già superato le 900 sottoscrizioni. "All’interno del Comitato non c’è spazio per propaganda politica o personalismi: desideriamo il bene del nostro Paese in un’ottica di sviluppo sostenibile. Chiediamo una piccola variazione per un grande beneficio collettivo", concludono le referenti.

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