Firenze, giudice riammette al lavoro psicologa no vax: "Sieri sperimentali"

Ribadita la decisione già adottata a luglio dalla stessa giudice e che aveva scatenato un vespaio di polemiche

Firenze, 25 novembre 2022 - La psicologa sospesa dall'ordine professionale perché non in regola con i vaccini anticovid 19 doveva ritornare al lavoro. Il giudice fiorentino Susanna Zanda ha ribadito la decisione già adottata nel luglio scorso con un provvedimento d'urgenza.

La professionista, scrive nell'ordinanza, è stata «discriminata per le sue opinioni personali, per l'esercizio della sua libertà di scelta in campo medico. I trattamenti vaccinali imposti dalle leggi italiane ordinarie sono sperimentali e non se ne conoscono gli effetti, perché sono stati autorizzati in base al regolamento europeo n. 507/2006 ossia in forma condizionata, senza adeguati e completi studi di efficacia e sicurezza, e non sono stati testati per la prevenzione del virus ma solo della malattia».

Per questo «c'è il pericolo segnalato da ricercatori universitari indipendenti di vari stati di un'alterazione dei codici della vita, vietata dalle norma internazionali e che potrebbe esporre stabilmente il vaccinato all'incapacità di dare una risposta immunitaria adattativa efficace non solo per il covid 19 e per la stessa formazione fisiologica di cellule tumorali».

Il rifiuto della professionista a sottoporsi alla profilassi «è dunque motivato». Per il tribunale «nessun cittadino europeo può essere costretto a trattamenti farmacologici sperimentali, specie quando, come in questo caso, esistevano evidenze scientifiche sull'efficacia degli antinfiammatori sin dalle prime fasi della malattia». Ogni anno, secondo la giudice Zanda, i decessi per «le banali influenze sono sempre migliaia e mai si è introdotto l'obbligo vaccinale per legge con la contestuale limitazione in tutte le libertà fondamentali. Nemmeno era stato mai dichiarato uno stato di emergenza sanitaria non previsto né dalla legge né dalla Costituzione; epidemie anche più gravi con tasso di letalità anche 10 volte maggiore del Sars Cov 2 sono sempre state gestite da 40 anni a questa parte con il potere di ordinanza senza creare allarme sociale e segregare le persone al domicilio per un tempo significativo privandole di tutte le libertà».

Il giudice ha anche disposto la trasmissione degli atti alla procura di Roma «per gli eventi avversi e i morti e le numerose criticità e per il fatto che la campagna vaccinale prosegue ed è stata recentemente perfino estesa ai neonati dai sei mesi in su, senza alcuna sperimentazione».

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