I tassisti contro Uber: "Questo è caporalato"

L’arrivo dell’operatore su Firenze scatena la polemica. Carraresi (Ncc di Cna): "Tariffe improponibili"

Sale la protesta dei tassisti contro l’arrivo di Uber Black a Firenze

Sale la protesta dei tassisti contro l’arrivo di Uber Black a Firenze

Firenze, 3 dicembre 2021 - "Un valore per mercato e territorio? Allo stato attuale solo un caporalato del nuovo millennio". Picchia duro Marco Carraresi presidente degli Ncc di Cna Firenze sull’annuncio dell’arrivo a Firenze di Uber Black. Critica forte che tiene conto di una simulazione, fatta dall’associazione di categoria, sulla tratta aeroporto-città: la tariffa di Uber per l’operatore che, ricorda Cna, "non è un privato che arrotonda, ma un Ncc dotato di licenza, formazione, auto e permessi vari, è pari a 17 euro lorde che si riduce a 13 euro nette, mentre il solo costo dell’autista è pari a 25 euro sulla media oraria". Si tratta – insiste Carraresi – di "tariffe improponibili, addirittura inferiori al costo di una corsa taxi sulla medesima tratta. Insomma, un tentativo di sfruttare imprese messo in atto, non a caso, proprio in questo periodo quando le aziende del settore sono più vulnerabili dopo quasi due anni di mancanza di lavoro causa pandemia". 

Da Carraresi arriva anche una proposta all’amministrazione comunale e ai ‘colleghi dei taxi’: "dobbiamo unirci per elaborare un progetto che sostenga il settore ed aumenti la qualità del servizio al cittadino, ma che rimanga in linea con ciò che richiedono leggi e tariffe di mercato". Parole nette che però non rappresentano una eccezione: "Se operiamo tutti con regole uguali – commenta infatti il presidente nazionale di Uritaxi Claudio Giudici – allora l’arrivo di Uber non ci preoccupa. Se diversamente verrà lasciata operare a dispetto delle norme, è evidente che la cosa debba preoccupare tutti: tassisti, istituzioni, cittadini. Sia i tassisti che gli Ncc di Firenze non esiteranno a denunciare ai competenti Comuni quei soggetti che pensassero di riversarsi in massa su Firenze, invece che operare per le comunità dei territori da cui sono autorizzati. Non consentiremo che a Firenze e in Italia attecchisca il modello New York".

Sulla stessa linea anche Franco Giani, ad di Consorzio NCC CapCosepuri Firenze e delegato Confcooperative Toscana Nord per il settore trasporti: "Se l’idea è quella di farci lavorare ad armi pari – dice – siamo favorevoli all’arrivo di Uber e all’uso di applicazioni utili per i cittadini, ma dall’altra parte ci dichiariamo fin da subito pronti a denunciare ai competenti Comuni e agli organi della giustizia coloro che pretenderanno di riversarsi in massa su Firenze e provincia con in tasca autorizzazioni provenienti da altri territori". Perché la norma ad oggi dice – sostengono i tassisti – che gli Ncc devono partire dalla loro autorimessa che è situata nel Comune dal quale hanno ottenuto la licenza. Non possono quindi stazionare su Firenze per rispondere alle chiamate. La replica arriva subito da Francesco Artusa e Antonello Fambrini, rispettivamente presidente nazionale e responsabile della Toscana di Sistema Trasporti, associazione per il trasporto privato di Ncc auto e bus turistici: "Uber sta per tornare a Firenze avvalendosi di Ncc con contratti di disposizione a ore, ovvero quanto previsto dalla legge di settore all’articolo 3 nei servizi a tempo. Una fattispecie che consente a Uber di ingaggiare Ncc fiorentini, della provincia di Firenze, ma anche di Bolzano o qualunque altra località italiana".  

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