Maxi attese e 300 euro al mese in tamponi. Costa cara la vita dei senza Green pass

Dagli insegnanti alle guide turistiche fino ai giovani atleti: è assalto per i test in farmacia. "Boom di richieste, rimandiamo indietro i clienti"

Tampone covid

Tampone covid

Firenze, 3 agosto 2021 -  La vita da senza pass è una vera faticaccia. Primo requisito: avere tanta pazienza, perché la caccia al tampone di questi tempi è una prova di resistenza. Le farmacie sono in overbooking, i posti (quasi) introvabili. Per un test rapido si arriva anche a dieci giorni di attesa. E poi, soprattutto, essere no-vax costa. Parecchio. Esempio: con l’obbligo del tampone negativo ogni 48 ore, insegnanti e guide turistiche senza Green pass per lavorare devono spendere in tamponi qualcosa tipo 66 euro a settimana, considerando la tariffa non convenzionata (22 euro per un test antigenico rapido). Stimando per eccesso un tampone ogni due giorni la spesa mensile lievita oltre i 300 euro.  

Il prezzo scende se si tratta di giovani in attesa del vaccino che fanno attività sportiva: per due allenamenti a settimana più la partita servono circa 250 euro al mese. Ma risparmiare è possibile. Le farmacie comunali (San Niccolò in via de’ Renai, Varlungo in via Aretina e farmacia di via Pratese) offrono tariffe calmierate grazie all’accordo regionale: 8 euro per i ragazzi dai 12 ai 18 anni, 15 per tutti gli altri. Tariffe a cui hanno aderito anche diverse farmacie private. "Di media riceviamo 30 telefonate al giorno da parte di persone che vogliono fissare il test, li rimandiamo al nostro sito che permette la prenotazione istantanea", racconta Giovanna Mauro della segreteria delle farmacie comunali di Firenze. La richiesta però è alta e dal primo settembre i tempi di attesa si sono ancora più allungati. Per la farmacia San Niccolò zero disponibilità fino al 10 settembre, mentre in via Aretina niente posti fino a giovedì 9.  

«Per motivi burocratici non abbiamo ancora aderito alla convenzione e facciamo i test a 22 euro, ma sia chiaro che per noi farmacisti non esiste guadagno – racconta Alessia Sfarra della farmacia di via della Condotta –. Comunque non ripariamo dalle prenotazioni, a tal punto che abbiamo lasciato indietro il lavoro di magazzino. Riusciamo a fare 60 test al giorno, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 19, altre 60 persone le dobbiamo rimandiamo indietro". In coda tanti turisti, ma anche clienti abituali, per lo più insegnanti o guide turistiche. "Il 20% dei clienti ci ha detto che tornerà 2 o 3 volte alla settimana", spiega Nicola Mazzei della farmacia in via 27 Aprile.

"Dovrei spendere circa 300 euro al mese in tamponi – racconta una guida turistica –. Del vaccino non mi fido, ma senza test negativo non posso lavorare". L’obbligo del certificato verde nei musei agita il settore delle guide turistiche. "La situazione è critica – sintetizza Valentina Grandi, presidente guide turistiche Federagit Toscana –. Tocca a noi prenotare i test per i turisti stranieri che non hanno il Green pass e trovare posti liberi è un’impresa. Siamo a favore del vaccino ma queste complicazioni frenano la ripresa".