Accoltellato al volto dopo il turno di sera. "Ho rischiato di morire per 500 euro al mese"

Giovane dipendente del McDonald’s ferito in via Nazionale in un tentativo di rapina. Cinquanta punti su una guancia. Caccia agli aggressori

Il giovane era appena uscito dal turno di lavoro al McDonald’s

Il giovane era appena uscito dal turno di lavoro al McDonald’s

Firenze, 10 novembre 2021 - «Ho rischiato di morire per 28 euro". A tanto ammonta la paga del turno serale da McDonald’s e ventotto sono anche gli anni di L.C., fiorentino che qualche minuto dopo mezzanotte, appena smessa la divisa del fast food, sul tragitto per andare a prendere l’autobus in piazza San Marco e tornare a casa, se l’è vista davvero brutta. Ha una profonda ferita al volto, ricucita al pronto soccorso di Careggi, procurategli da due individui che ha incontrato in via Nazionale, la strada che il giovane fa sempre quando smonta. Il fendente non è passato così lontano dalla giugulare. Cinquanta, i punti di sutura.  

Secondo la questura, i due, descritti come di probabile origine nordafricana, lo hanno fermato con la scusa di chiedergli una sigaretta e poi hanno cercato di sfilargli il portafoglio dalla tasca. Quando ha reagito, uno dei due lo ha colpito al volto, usando probabilmente una lametta o un taglierino, poi entrambi si sono dati alla fuga a mani vuote. "Ho chiamato mia mamma quando sono uscito, come faccio sempre - racconta L.C. -. Era 00.09. A mezzanotte e un quarto l’ho richiamata: mi hanno accoltellato". 

"Il primo mi si è avvicinato in maniera molto aggressiva, gli ho dato la sigaretta e ha fatto un gesto con la gamba verso la mia di gamba, e con la mano ha tentato di sfilarmi il portafoglio. Probabilmente ho sbagliato ad allontanarlo bruscamente, perché si è avvicinato una seconda persona che era al tabacchi, ci ho discusso, poi mi son sentito bruciare in faccia. Pensavo che mi avesse spento in faccia la sigaretta che gli avevo dato, invece, mentre andavo verso il bar a chiedere aiuto ho cominciato a sentire il sangue. Li riconoscerei? Sicuramente sì. Sono sicuro anche se sono stati ripresi dalle telecamere". Anche la madre, Stefania, si è presa un bello spavento. "Che cosa poteva mai avere nel portafoglio un ragazzo di 28 anni che esce a quell’ora da lavoro?", si chiede.

Precarietà e degrado. La storia che L.C. racconta tamponandosi la guancia incerottata con il ghiaccio, appena dimesso con dieci giorni di prognosi - ma che diventeranno molti di più -, non è soltanto quella di una brutta aggressione, ma l’amaro paradigma dei tempi. L’incertezza economica di un giovane che riesce a convivere con la fidanzata soltanto grazie all’aiuto della mamma, e il rischio di attraversare il centro in piena notte, che invece riguarda non solo lavoratori, ma anche residenti o turisti. Quel centro dove la stazione di Santa Maria Novella sta diventando un problema. "La notte è degrado totale", dice il giovane cameriere. Il McDonald’s lo sa bene. Da una parte, con i suoi riflettori accesi ventiquattr’ore su ventiquattro, è un fanale nel buio. Dall’altro, diventa l’unico ritrovo anche di poco di buono da una certa ora in poi. E chi ci lavora, è lì. Al rischio di lavorare fra risse, spaccio e piccola delinquenza, che i security non sempre riescono a fronteggiare, si aggiungono scarse garanzie contrattuali e adesso anche il pericolo per raggiungere o lasciare il posto di lavoro. "Guadagno circa 500 euro al mese - dice ancora il 28enne -, ho finito l’apprendistato, spero di essere presto stabilizzato. Paura a tornare al lavoro? Sinceramente un po’ di timore lo avrei, se mi avvicinassero di nuovo scapperei ma non si può neanche vivere con la paura... Eppure avrei potuto non essere qui adesso".  

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