Firenze s’illumina delle stelle mondiali della fisica

Il sindaco Nardella consegna le chiavi della città al Premio Nobel Mourou, ospite del gruppo El.En

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Palazzo Vecchio ha ospitato alcune delle figure più importanti del mondo dei laser: scienza, fisica e impresa riuniti per celebrare importanti traguardi e disegnare il futuro. Grazie al Gruppo El.En. di Calenzano, multinazionale specializzata nella progettazione e nella produzione di laser per applicazioni medicali, industriali e per la conservazione dei beni artistici è stato organizzato un evento celebrativo, a poco più di 40 anni dalla fondazione, alla presenza del Premio Nobel della fisica 2018 Gérard Mourou e di altri professori emeriti di caratura internazionale, che hanno contribuito alla realizzazione di ricerche pionieristiche condotte nel campo della fisica dei laser aprendo la strada ad una moltitudine di applicazioni scientifiche e medicali.

L’evento è stato inoltre l’occasione per onorare due figure di riferimento del mondo della fisica: il Premio Nobel Gérard Mourou, al quale, su segnalazione del direttore generale di El.En., l’ingegner Paolo Salvadeo, il sindaco Dario Nardella ha concesso nel pomeriggio, con separata cerimonia pubblica, la prestigiosa onorificenza delle Chiavi della Città di Firenze, e Orazio Svelto, professore emerito del Politecnico di Milano, padre del laser italiano. Il professor Svelto è stato l’inventore del cosiddetto ’compressore a fibra cava’ che ha consentito di ottenere impulsi laser di durata degli attosecondi, con potenze di picco prima inimmaginabili. Questo sistema è attualmente utilizzato in molti laboratori in tutto il mondo che si occupano di esperimenti scientifici di frontiera e di spettroscopia non lineare.

Durante la cena di gala nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio, il professor Mourou ha condiviso la sua visione del futuro della scienza partendo dagli studi che gli hanno valso il Nobel per l’invenzione della cosiddetta ’Chirped pulse amplification, messa a punto in collaborazione con Donna Theo Strickland. È una tecnica che, grazie alla generazione di impulsi ultra-brevi e ad alta intensità, ha permesso di rendere il laser ancora più versatile e di esplorare dinamiche della fisica prima ignote.

Notevole anche la presenza alla cena di gala del professor Sune Svamberg, che per numerosi anni è stato nella commissione di assegnazione dei Premi Nobel per la Fisica, divenendone per due il presidente, e della professoressa Ursula Keller, una delle scienziate più conosciute al mondo in campo opto-elettronico e fotonico. "È un onore e motivo di orgoglio essere riuscito a creare e mantenere un legame profondo tra il mondo accademico e quello aziendale – ha concluso Paolo Salvadeo, direttore generale del gruppo El.En. –. Questo fa capire quanto sia fondamentale la collaborazione fra queste realtà per realizzare studi e scoperte volti a migliorare anche la qualità di vita delle persone".

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