REDAZIONE FIRENZE

Firenze, sciopero della moda. Bassi consumi e guerre: il settore è in crisi

Le categorie incrociano le braccia e si ritrovano il prossimo 12 novembre in una manifestazione regionale

Il settore moda è in crisi (Foto di repertorio)

Il settore moda è in crisi (Foto di repertorio)

Firenze, 4 novembre 2024 – Anche la moda è in crisi. Lo dicono a gran voce Cgil, Cisl e Uil, che il prossimo 12 novembre manifesteranno a Firenze per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione al grido “Il lavoro non è fuori Moda”. La mobilitazione regionale è dovuta ad un periodo di forte difficoltà dovuto al rallentamento del commercio mondiale, alle guerre in corso, ai bassi consumi. La produzione del settore ha proseguito il trend negativo manifestato per tutto il 2023 con un forte aumento del numero di ore di cassa integrazione e di ‘solidarietà’ richieste dalle imprese.

L’obiettivo, tuonano i sindacati, è evitare la riduzione di un settore che occupa oltre 110.000 lavoratrici e lavoratori in Toscana, che rappresentano quasi il 40% del totale degli occupati nel comparto manifatturiero, “e la perdita delle insostituibili competenze presenti sul nostro territorio”. Le categorie (Filctem Cgil-Femca Cisl-UilTec Uil e Fim Cisl-Fiom Cgil-Uilm Uil), hanno organizzato per martedì 12 novembre una manifestazione a Firenze di lavoratori e lavoratrici del settore moda, della minuteria metallica e della filiera con concentramento alle 9,30 in Piazza Adua e arrivo in via Cavour. La manifestazione si intitola “Il lavoro non è fuori moda - Per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione”.

Nell’occasione, le categorie territoriali fiorentine hanno indetto una giornata di sciopero. Viene chiesto alle imprese e alle istituzioni di affrontare urgentemente le questioni legate agli ammortizzatori in deroga e il prolungamento di quelli presenti per tutti i settori della filiera e per tutto il periodo di difficoltà previsto, ma anche la tutela dei livelli occupazionali da parte delle imprese della filiera anche attraverso un’equilibrata gestione degli ordinativi, le politiche di forte contrasto all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo e la definizione di politiche industriali nazionali in grado di valorizzare le produzioni della filiera e salvaguardare l’occupazione e le competenze del settore.

Si chiedono inoltre la qualificazione e il tracciamento della filiera e la corretta applicazione contrattuale, l’individuazione dei fabbisogni formativi e delle relative iniziative di formazione, il supporto ai processi di aggregazione e di innovazione, strumenti di sostegno finanziario ai lavoratori in difficoltà e la convocazione del Tavolo regionale del settore Moda.