Sanità, risonanze magnetiche: marea di cittadini in attesa, «Smaltimento entro dicembre»

Asl: accordo coi privati a tariffe ‘imposte’ e allungamento orari

Luigi Marroni

Luigi Marroni

di ILARIA ULIVELLI

Firenze, 10 settembre 2014 - UN VERTICE in assessorato dopo la denuncia de La Nazione delle attese interminabili per le risonanze magnetiche. Un problema ormai cronico, segnalato sulle pagine di questo giornale costantemente, e mai risolto. Nonostante la recente delibera, ultimo atto nel tentativo di tagliare le attese, in vigore da circa un anno, con cui l’Asl aveva tentato, con la collaborazione dei medici di famiglia, di rimettere ordine alle richieste facendo inserire nell’impegnativa i codici di priorità. Uno sforzo che non ha prodotto risultati. Come risulta dalle nostre inchieste, al 10 marzo 2013 erano circa 6.000 le persone in fila per una risonanza magnetica, ad oggi ci sono 8.000 richieste ancora senza appuntamento.

PER QUESTA RAGIONE, anche in linea con la delibera regionale del 4 agosto scorso, che chiede alle Asl di snellire le liste di attesa entro la fine dell’anno, smaltendo gli esami non ancora fatti, per essere pronti a rispondere entro dieci giorni ai codici ‘brevi’ (visite ed esami non urgenti ma che necessitano di una risposta in tempi rapidi, mentre tutte le urgenze dovranno essere indirizzate dai medici di famiglia al pronto soccorso) ed entro 30 giorni ai codici ‘differibili’, ovvero tutte le altre richieste di esami e visite senza codici di priorità, l’Asl di Firenze ieri ha presentato in assessorato un piano straordinario di smaltimento che si concentra sulle due maggiori criticità, ovvero: risonanze magnetiche e mammografie. Non basteranno i 490mila euro finanziati dalla Regione. Ne serviranno di più, ma l’assessore Luigi Marroni è d’accordo: il probolema dev’essere risolto.  «Detto che per la risonanza magnetica ci sono 8.000 cittadini in attesa di appuntamento, le richieste arrivate all’Asl e prenotate nel 2013 sono state globalmente 110mila: di cui 23mila tac e oltre 17mila risonanze — spiega il direttore sanitario dell’Asl 10, Emanuele Gori —. Si tratta di una mole enorme di esami, molti dei quali, soprattutto le risonanze magnetiche alla colonna vertebrale e al ginocchio, a forte indice di inappropriatezza, soprattutto in alcune fasce di età e di più ancora quando l’esame viene ripetuto: il referto è quasi sempre sovrapponibile al precedente».

SULL'APPROPRIATEZZA delle richieste, fa un appello il direttore generale dell’Asl 10, Paolo Morello: «E’ necessaria un’educazione sanitaria — spiega —. Chiediamo una mano ai medici di famiglia ma anche ai cittadini, dopo una certa età fare la risonanza magnetica al ginocchio è praticamente inutile».  In ogni caso, per smaltire le 8.000 richieste in attesa di appuntamento entro dicembre, il piano straordinario prevede una forte collaborazione con il cosiddetto privato sociale (Misericordie e Pubbliche assistenze, ndr) ma anche con il privato convenzionato (cliniche e istituti privati che abbiano la convenzione con il sistema sanitario pubbblico, ndr): agli utenti che pagano il ticket verrà proposto di fare l’esame dai privati che dovranno offrirlo a una tariffa ‘imposta’ dall’Asl: il prezzo, in via di definizione in questi giorni, sicuramente non supererà i 120 euro. In 10 settimane la risonanza magnetica dell’Iot smaltirà 1.800 esami effettuando orari più lunghi, fino alle 20, e lavorerà anche il sabato. A pieno regime i macchinari di Santa Maria Nuova e Torregalli (dove entro la fine del mese arriverà un apparecchio nuovo). A Ponte a Niccheri entro i primi mesi del nuovo anno arriveranno due nuovi macchinari, tra cui un ‘G-Scan’ che servirà proprio per le risonanze a colonna e ginocchia (su 17mila esami richiesti il 46% sono per la colonna e il 34% per ginocchia e altre articolazioni). Nel 2015 l’Asl metterà nel paniere dell’offerta sanitaria 25mila risonanze magnetiche. 

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