Ciatti, il processo conteso. E salta la prima udienza

La Spagna informa la famiglia di Niccolò che il dibattimento del 26 è sospeso. Chiesto parere all’Europa sulla competenza. Un imputato è detenuto a Roma

Niccolò Ciatti

Niccolò Ciatti

Firenze, 4 novembre 2021 - Omicidio Ciatti, il processo di Girona è sospeso. Il giudice spagnolo ha preso atto che il 26 novembre, data dell’inizio del dibattimento, l’imputato Rassoul Bissoultanov non potrà essere presente perché detenuto in Italia, in seguito all’arresto avvenuto in Germania e alla conseguente estradizione in carcere a Roma. Nella giustizia iberica, non è previsto il giudizio per contumacia. E a questo punto, siamo di fronte a un bivio: o Spagna, o Italia. Nel frattempo, però, ci si ferma, a ben quattro anni di distanza da quel drammatico 12 agosto 2017, quando Niccolò non si risvegliò più dal calcio alla testa sferrato dal picchiatore ceceno. Per chiarire in merito a questa doppia giurisdizione, è stato chiesto un parere anche ad Eurojust, l’organo di coordinamento tra gli ordinamenti giudiziari europei. Parere non vincolante, ma che potrebbe dirimere una questione diplomatica che altrimenti rischia di diventare antipatica. E di far impantare ulteriormente un procedimento che sinora ha subito ogni tipo di ritardo. 

"Mi auguro che si trovi un accordo - dice Luigi Ciatti -. L’importante è che si faccia un processo e che la giustizia sia vera. Vista l’impostazione anche nei confronti dell’altro imputato, preferirei che procedesse l’Italia, dove è previsto anche l’ergastolo, ma non importa. Il lato positivo è che intanto Bissoultanov resta in carcere". L’avvocato Agnese Usai, legale della famiglia, fa notare che i due procedimenti "paralleli", quello italiano e quello spagnolo, sono anche in due fasi differenti: nel giro di una settimana dall’inizio del dibattimento, in Spagna si sarebbe giunti a una sentenza. Il fasicolo della procura di Roma, invece, è ancora nella fase delle indagini preliminari. "Al momento ravvisiamo una situazione complessa - spiega Usai - ma come avvocati in questa fase abbiamo zero potere. Tutto quello che era pronto per il 26 adesso non c’è più, ma noi faremo la migliore difesa per la famiglia nel tribunale che verrà indicato". Al momento in Spagna si trova la molteplicità delle prove raccolte, tra cui ad esempio i risultati dell’autopsia e le numerose testimonianze di giovani presenti nella discoteca al momento dell’aggressione di Niccolò Ciatti più quelle dei poliziotti che intervennero.

 La Spagna, però, aveva impostato il processo soltanto nei confronti di Bissoultanov, mentre all’imputazione anche nei confronti del connazionale Mosvar Magomadov si è giunti soltanto dopo i ricorsi della famiglia. Sempre la giustizia iberica, poi, ha permesso che Bissoultanov tornasse in semilibertà per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva. Proprio durante un permesso, lo scorso agosto, il ceceno “evase“ dalla Francia (la sua famiglia vive a Strasburgo) ed è stato arrestato nella cittadine tedesca di Kehl.  

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