Antognoni: "Firenze e la Nazionale, pace fatta. È tornato vero affetto per l’azzurro"

Il simbolo della Fiorentina commenta la pazza gioia dopo la vittoria agli Europei: "Una festa bellissima Questo trionfo è servito per riportare un po’ di serenità fra la gente. E Mancini ha fatto un capolavoro"

La bandiera viola Giancarlo Antognoni è anche una leggenda della Nazionale

La bandiera viola Giancarlo Antognoni è anche una leggenda della Nazionale

Firenze, 13 luglio 2021 - La Nazionale e Firenze. La maglia azzurra e la città dove il trionfo di Euro 2020 è in un certo modo nato e cresciuto. Così a interpretare e riraccontare la bella storia dell’Italia partita da Coverciano e diventata regina d’Europa a Wembley, ci pensa Giancarlo Antognoni, bandiera viola, senza dubbio, ma anche bandiera azzurra. Di quell’azzurro che appena qualche tempo fa proprio non eccitava e piaceva ai fiorentini e che adesso..."Io ero a casa, eh... non in strada – sorride Antognoni –, ma la festa dopo la vittoria sull’Inghilterra è stata una festa bellissima. Sì, anche qui, a Firenze, in città". Traduciamo: pace fatta fra gli azzurri e i fiorentini? "Io credo che con questo Europeo sia tornato il vero affetto nei confronti dell’Italia. Un affetto che in passato era un po’ sparito, e che adesso è tornato ad accendersi in modo concreto". Merito di chi? "Sul piano del gruppo, del gioco e dei risultati, il ct Mancini ha lavorato benissimo e ha fatto un capolavoro. Poi, se vogliamo tornare a Firenze, beh... il fatto che la casa degli azzurri sia Coverciano, ha creato, inevitabilmente, un feeling e un rapporto che di sicuro è alla base di quel ritorno di affetto che dicevo prima". I campi di Coverciano, il successo di Wembley e un futuro azzurro di Firenze già scritto: bello, vero? "Bellissimo. E il fatto che l’Italia giocherà qui la prima partita del dopo Europeo, in vista del Mondiale 2022, è un tassello prezioso per un domani che per gli azzurri sarà sempre più... fiorentino". Festa grande al ’Franchi’, a fine estate, dopo i cortei di domenica notte: questo il programma? "Però bisogna essere precisi e ricordare che l’Italia ha giocato nello stadio di Firenze già altre volte dopo le ’crisi’ del passato e il pubblico si è sempre comportato bene". Ok, ma stavolta si è andati oltre con i cortei, la bandiere e una notte matta... "Beh... tutto bello, è vero. Molto bello. E poi credo che questo sia arrivato anche nel momento migliore. Nel momento giusto. Veniamo da un anno e mezzo molto difficile e triste per la pandemia e la vittoria dell’Europeo firmata dall’Italia è servita anche a riportare un po’ di serentà fra la gente". Antognoni, torniamo in campo: chi è stato l’azzurro che gli è piaciuto di più? "Io dico Jorginho, senza alcun dubbio. Grande, grandissimo, Europeo il suo. Stiamo parlando di un giocatore molto forte e prezioso per il gioco degli azzurri. Quando giocava in Italia non era riuscito a esprimersi al meglio, poi in Inghilterra è cresciuto da matti e la vittoria della Champions, con il Chelsea, poco prima dell’Europeo di sicuro ci ha consegnato il Jorginho più forte in assoluto che avremmo potuto vedere". Parola di Capitano.  

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