Firenze, invito alla protesta contro il Dpcm. Indaga la digos

C’è il timore che anche a Firenze possano verificarsi proteste violente come accaduto a Napoli e Roma. Intanto sui social un manifesto anonimo annuncia una manifestazione venerdì. Riflettori accesi della digos

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Firenze, 28 ottobre 2020 - Il manifesto digitale rimbalza come una pallina da ping pong schizofrenica da un WhatsApp all’altro. E’ un invito – senza firma, senza simboli, senza uno straccio di marchio di fabbrica – a partecipare dopodomani, venerdì 30, a una "protesta pacifica del popolo". L’appuntamento degli organizzatori invisibili è alle 21 in piazza Signoria.

L’assenza totale di ’paternità’ dell’appuntamento e l’inevitabile mancanza di richiesta di autorizazione alle autorità di competenza desta qualche inevitabile preoccupazione, anche in Questura dove la digos, alla luce della totale assenza di promotori, fanno sapere di essere sul pezzo. Gli agenti stanno infatti attenzionando la situazione non può essere sottovalutata considerato il clima del momento.

E sono infatti proprio le proteste massicce – in alcuni casi vere e proprie rivolte violente con scontri e danneggiamenti (come accaduto a Napoli, Roma e Milano) – a far sì che la guardia venga mantenuta alta. A Firenze, dissanguata dalla scomparsa dei turisti prima e massacrata poi dal nuovo mini coprifuoco governativo, malumori e tensioni non mancano.

Fino a questo momento tuttavia le contestazioni sono sempre rimaste ampiamente all’interno del recinto della legalità e del buonsenso ma il timore è che – specie chi non ha nulla da perdere e i cani sciolti di ogni tipo – non vedano l’ora di buttare tutta la rabbia che c’è in gazzarra.

L’invito sul volantino – che qualcuno ipotizza, anche se certezze non ve n’è alcuna, possa aver visto la luce in certi ambienti dell’estrema destra fiorentina – non ha tuttavia alcun contenuto violento (fatta eccezione forse per i colori che fanno da cornice allo slogan ’Fate girare Firenze’ che lontanamente sembrerebbero evocare delle fiamme).

Testualmente leggiamo così: "Il tempo delle richieste è finito. Cosa è stato fatto in questi sette mesi? Come sono stati spesi decine di miliardi da febbraio? Dove sono le 11mila terapie intensive del Decreto Rilancio di maggio? Quando arriveranno gli aiuti e i sostegni alle famiglie e ai lavoratori in difficoltà? Avete avuto mesi interi per adeguare il Paese a una seconda ondata, avete costretto milioni di lavoratori a bloccarsi per la vostra incompetenza".

Fioccano le adesioni, sia pure virtuali, grazie ai social anche se al momento è impossibile fare una stima di quanti eventuali partecipanti potrebbero presentarsi all’appuntamento di dopodomani.

 

 

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