Gkn, soluzione-ponte per la vendita. "Ora il governo ci dia le garanzie"

L’advisor Borgomeo pronto a prendere l’azienda per traghettarla verso un nuovo compratore. Cautela di sindacati e Rsu. La viceministra Todde: "Disponibili a valutare come sostenere il progetto"

La battaglia per salvare i posti di lavoro dura da luglio

La battaglia per salvare i posti di lavoro dura da luglio: mercoledì scorso manifestazione sotto la prefettura.

Firenze, 3 dicembre 2021 - "Necessaria la continuità produttiva, occupazionale e il mantenimento dei diritti acquisiti in questi anni, e comunque dovrà essere garantito il reinserimento delle lavoratrici e lavoratori degli appalti". E’ quanto dichiara Dario Salvetti, delegato Rsu di Gkn al termine del tavolo di confronto tra azienda, sindacati e istituzioni che si è svolto al Ministero per lo Sviluppo economico nella serata di ieri. 

"Un incontro con elementi di novità interessanti", commenta con cautela il sindaco Emiliano Fossi spiegando che "il processo che si apre deve essere caratterizzato dalla massima trasparenza e da una forte comunicazione tra tutti i soggetti". E questa nuova pagina di Gkn vede l’imprenditore Francesco Borgomeo in qualità di advisor di Gkn Driveline Firenze (di proprietà del fondo inglese Melrose) prendere l’azienda e traghettarla verso un nuovo compratore. Al momento sono due le manifestazioni d’interesse più serie: un’azienda produttrice di macchinari per l’industria farmaceutica e una che si occupa di componenti per le energie rinnovabili (entrambi sarebbero gruppi quotati in borsa sui quali c’è il massimo riserbo). Le proposte garantirebbero circa 370 posti lavori sui 422 attuali e si potrebbero concretizzare nel giro di tre o sei mesi. 

Ma la soluzione ‘ponte’ di Borgomeo permette di avere tempi congrui anche per altre manifestazioni d’interesse. In tutto ciò i licenziamenti sono bloccati - la multinazionale non riaprirà la procedura di licenziamento collettivo - e l’advisor potrà beneficiare di nuovi ammortizzatori sociali come la cassa integrazione per transizione. Ma questa nuova pagina deve avere la garanzia di un soggetto pubblico. "Chiediamo al Governo e al Mise garanzie, anche dirette di Invitalia, per assicurare il percorso" dichiara Daniele Calosi, segretario della Fiom Firenze. E la viceministra Alessandra Todde rassicura: "Invitalia sarà disponibile a valutare come sostenere il progetto, lo stesso farà il Mise con tutti gli strumenti a disposizione". "Si accende una speranza per i lavoratori di Firenze, ma la vertenza non è assolutamente finita. Noi riterremmo più naturale rivolgersi verso il settore della mobilità sostenibile" fa sapere Davide Materazzi, segretario della Uilm Firenze. E anche la Rsu punta a "un polo per la mobilità sostenibile", chiedendo alla Regione di "studiare assieme a noi tutte le ipotesi che stiamo vagliando" con economisti e ingegneri ‘solidali’ per il futuro dell’azienda.  

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