Firenze capitale della fratellanza fra i popoli Arriva Francesco, guida a un giorno speciale

Inizia la settimana degli incontri sul Mediterraneo che culminerà domenica con la visita del Santo Padre e del presidente Mattarella

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di Duccio Moschella

Stiamo per diventare la Capitale del dialogo. Gli incontri dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo che Firenze ospiterà da mercoledì a domenica prossima sono possibili solo perché negli anni ’50, Giorgio La Pira, piccolo uomo dalla grandissima fede, ha avuto il coraggio di osare, di parlare in piena guerra fredda di fraternità e dialogo fra i popoli. Alla luce della grande utopia lapiriana non è un caso che a concludere sia ’Mediterraneo frontiera di pace’, che il ’Florence Mediterranean Mayors’ Forum’, sia domenica Papa Francesco, il pontefice delle periferie, per il quale un uomo può guardare un’altra persona dall’alto solo nel momento in cui l’aiuta a rialzarsi. Con lui ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, altra presenza non solo simbolica.

Il Santo Padre, alla sua terza presenza in diocesi, arriverà domenica in elicottero allo stadio Ridolfi e su un’auto chiusa, sulle stesse strade del 2015, raggiungerà Palazzo Vecchio, dove alle 8,30 incontrerà nel Salone dei 500 i sindaci che gli consegneranno una copia della Dichiarazione di Firenze, documento finale dei convegni, e una delegazione di una cinquantina di profughi accolti a Firenze, che lo aspetteranno in Sala d’Arme. Subito dopo, sempre su un’auto chiusa e non sulla papamobile - "Firenze a fine febbraio è fredda e umida": ha detto con un sorriso l’arcivescovo Betori - sarà a Santa Croce per presiedere la messa, per poi recitare l’Angelus sul sagrato della basilica.

A concelebrare con il pontefice, che alzerà lo stesso calice che Paolo VI ricevette in dono da Aldo Moro e utilizzò nella messa di Natale celebrata nella città sconvolta dall’alluvione del ’66, ci saranno 14 cardinali, 6 patriarchi, 97 vescovi e 96 preti. Fra i vescovi i 60 delegati del convegno più i vescovi italiani che arriveranno domenica a Firenze per la celebrazione.

A causa delle misure di sicurezza e di quelle sanitarie in basilica potranno partecipare alla messa 750 persone: fedeli, ministri della Comunione, autorità, sindaci, rappresentanti delle altre confessioni cristiane e rappresentanti delle altre religioni, volontari e elementi del coro, oltre i 300 concelebranti. I canti saranno eseguiti dalla Cappella musicale della cattedrale con il coro dei Pueri cantores diretti dal maestro Michele Manganelli, e l’organista Daniele Dori, ai quali si aggiungerà il quintetto di ottoni del Maggio musicale fiorentino.

La priorità per la partecipazione alla messa in basilica è stata data alle persone più fragili: ammalati, disabili, carcerati, indigenti e altri soggetti deboli e con difficoltà di cui si prendono cura le realtà diocesane e cittadine. Sono circa 30 le associazioni coinvolte per consentire la presenza e l’accompagnamento in basilica. La celebrazione sarà accompagnata dalla traduzione in Lis per i non udenti. Si potrà entrare solo con il pass (invito e biglietto con sistema anticontraffazione), entro le 9, con accessi da via dell’Anguillara, via dei Benci, via Da Verrazzano, via Torta. Le autorità entreranno invece da via dei Pepi. La trasmissione tv e radio sarà assicurata grazie a Vatican Media, oltre alla Rai e altri media , e alle tv e radio locali. Piazza Santa Croce, considerata una continuazione della basilica, accoglierà 1.400 fedeli, divisi in settori, con sedute distanziate e numerate, invitati tramite parrocchie, comunità religiose, aggregazioni laicali, associazioni di volontariato. L’accesso avverrà entro le 8,30 da via dell’Anguillara, via dei Benci, via Da Verrazzano, via Torta. Quattro maxischermi consentiranno di assistere alla messa in basilica. La speranza di tutti è un contatto ravvicinato con il Papa, che passerà soltanto in auto, "ma è creativo e chissà" ha aggiunto il cardinale. Al termine dell’Angelus, rientro a Roma, dopo il saluto dell’arcivescovo Betori.