Fiesole entra nella rete nazionale delle città d’olio: voto unanime "Si produce sul 75% del territorio"

L’adesione fa da volano all’economia locale pure per il settore turistico.

Anche Fiesole è "città dell’olio". L’adesione è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale e sancisce l’entrata nella rete di 400 Comuni, in buona parte della Toscana, che da anni portano avanti gli obiettivi dell’associazione e che si possono riassumere nella difesa di una identità agricola e culturale dell’olio, dell’ambiente, e anche nella promozione di progetti di formazione e valorizzazione turistica, che porteranno importanti ricadute economiche.

"Fiesole ha un territorio edificato dell’8 per cento. – sottolinea la vicesindaco e assessore allo Sviluppo Economico Stefania Iacomi –. Il resto è tutto territorio aperto dove operano numerose aziende agricole e dove la produzione dell’olio extravergine è pari al 75%". Seguono quindi vino, zafferano e ortaggi (17%); con circa il 70% a produzione biologica.

"L’amministrazione – continua l’assessore – ha da tempo intrapreso un percorso insieme alle aziende agricole, che ci ha portato a diventare il primo Distretto biologico riconosciuto della Toscana, dove l’olio è la coltura prevalente. La produzione agricola non è però sufficiente e le aziende si sono organizzate con forme di ospitalità, aprendo frantoi e fattorie didattiche. Con l’adesione all’associazione nazionale della Città dell’Olio, mettiamo un nuovo tassello al progetto di promozione della parte agricola del nostro territorio". Fra gli obiettivi il recupero dei terreni incolti, oltre alla promozione di attività con le scuole, concorsi, fiere per arrivare a intercettare il turismo dell’extravergine.

D.G.

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