Famiglia bloccata in India, Simonetta è positiva al Covid. Sfuma la partenza per l'Italia

Il secondo tampone conferma il primo quindi niente imbarco sull'aereo per Parigi. L'appello del marito ai gruppi di preghiera della Diocesi di Firenze e alla politica: "Aiutateci"

Simonetta e Mariam

Simonetta e Mariam

Campi Bisenzio (Firenze), 1 maggio 2021 – Simonetta Filippini è positiva al Covid. Il tampone eseguito venerdì pomeriggio all'albergo sanitario di New Delhi ha dato stamani questo esito che di fatto spezza il sogno di poter partire per tornare in Italia con tutta la famiglia. La Filippini, 45 anni e il marito Enzo Galli, 42 anni erano giunti in India il 19 aprile con l'associazione International Adoption di Firenze per una adozione internazionale insieme ad altri 70 italiani. L'iter di adozione si è svolto in tempi veloci e Simonetta ed Enzo hanno potuto abbracciare la loro figlia Mariam Gemma, di 2 anni.

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Una felicità durata pochi giorni. Mercoledì 28 in aeroporto il tampone di Simonetta è risultato positivo a bassa carica e la coppia è stata divisa: la donna prima è stata portata Holy Family Hospital poi in un albergo sanitario, Enzo in hotel con la bambina. Simonetta ha condiviso per ore stanze con malati di Covid, ha visto indiani morire e il personale sanitario nella disperazione. Ieri è entrata in campo l'ambasciata a New Delhi che ha fatto fare a proprie spese un tampone a Simonetta e prenotato i posti su un volo Air France per l'Europa ma l'accesso sull'aereo era vincolato al risultato del tampone. E così si torna al punto di partenza.

Come far tornare la famiglia a Firenze? Con un volo contingentato oppure un volo di Stato. Il volo contingentato è previsto anche dal pacchetto assicurativo stipulato e la famiglia Galli lo aveva chiesto subito. Ambasciata e consolato hanno offerto tutto il supporto necessario alla coppia e alla loro bambina ma non basta. “Purtroppo il mio tampone è ancora positivo – dice Simonetta al telefono - sotto l'hotel di Enzo ci sono stati spari stanotte, la situazione si fa grave. Dall'Italia non si è ancora mosso nessuno”.

Enzo dall'hotel ha affidato un drammatico messaggio a La Nazione: “Si conferma una odissea nell'odissea: chiedo ai gruppi di preghiera di ritrovarsi nelle chiese davanti al Santissimo, fare delle messe speciali, pregate il più possibile, cercando di poter far scendere su questa città una grazia straordinaria. La burocrazia e il protocollo indiano saranno lunghissimi, se non si muove la politica con un volo contingentato si rischia di rimanere qui un mese e passa. Chi può a livello politico e ha le competenze per farlo, lo faccia, si mobiliti: c'è una minore che deve rientrare in Italia con la mamma e il babbo. La tensione è troppo alta. L'unica spinta che ci da è questa bambina. La situazione a New Delhi è degenerata”.