Famiglia bloccata in India, ore di ansia "Un nuovo tampone per sperare"

Posti prenotati su un volo per Parigi, ma la coppia non sa quando si scioglieranno le riserve sanitarie "Il distacco dalla mamma un trauma per la piccola". La donna si è curata coi farmaci portati dall’Italia

L’ambasciata italiana di New Delhi ha prenotato i posti sul volo New Delhi-Parigi di Air France per Enzo Galli, Simonetta Filippini e la piccola Mariam Gemma ma tutto dipenderà dall’esito del tampone effettuato ieri alle 15 (ora di New Delhi) da Simonetta. Questo risultato però non ci sarà prima di 2 o 3 giorni dopo di che, in caso di negatività, ci saranno le dimissioni ospedaliere, l’iter in aeroporto con un altro tampone: tutto ciò significa allungare la permanenza di altri giorni in India. La situazione non è quindi per nulla risolta.

La coppia di Campi Bisenzio lo ricordiamo, dal 19 aprile, è in India per l’adozione di una bambina ma al momento di ripartire, mercoledì 28, Simonetta è risultata positiva al Covid e tutto si è bloccato. Giovedì Simonetta è stata portata in ambulanza prima all’Holy Family Hospital, un ospedale pubblico intasato però di pazienti e qui Simonetta ha potuto vedere con i propri occhi il dramma degli indiani che muoiono per gli effetti devastanti del Covid e dei sanitari che non hanno disponibilità sufficiente di ossigeno e di medicinali per curarli.

Nel tardo pomeriggio Simonetta è stata poi trasferita in un albergo sanitario, sempre in città. Il marito e la bambina sono rimasti chiusi in hotel. Ieri la loro storia ha avuto una vasta eco sui telegiornali e sui siti web e qualcosa si è mosso: il tampone, la visita medica e il riesame del vecchio tampone che risulta a bassa carica batterica. "L’ambasciata e il consolato – racconta Enzo Galli – si sono attivati e hanno ordinato a spese proprie un tampone. In caso di negatività ci sarà l’ok per il volo, altrimenti i protocolli sanitari dell’India prevedono un tampone ogni 7 giorni e allora la situazione diventerebbe complicata. Ringrazio Dio di aver potuto adottare Mariam Gemma e sono felice di occuparmene ma la bambina sta vivendo un doppio trauma: è stata staccata dall’istituto dove viveva, poi anche dalla mamma che aveva cominciato a conoscere. Siamo confinati in una stanza di 10 metri quadrati dove dorme, gioca, mangia con me ma, per lei, sono sempre una figura maschile e in istituto di uomini aveva conosciuto solo i dottori. Quindi vi lascio immaginare... Ci conforta sapere che dall’Italia la nostra storia ha suscitato molta emozione". Una telefonata è giunta anche dal sindaco di Campi Emiliano Fossi.

Simonetta dall’albergo sanitario attende pregando e pensando alla loro nuova vita con la prima figlia: "Grazie a Dio – dice - piano piano sto riprendendo la respirazione. Siamo però allo stremo, non ci fanno sapere del tampone e non so quanto durerà tutto questo". La donna è migliorata di salute anche perchè aveva portato con sé antibiotici e cortisonici e tramite un consulto telefonico con il medico in Italia, ha preso i farmaci. Oggi dovrebbe arrivare all’albergo sanitario un sacerdote, tramite l’arcidiocesi cattolica di Delhi, per portarle conforto.

M. Serena Quercioli