Fabbrica Europa, il ritorno Il teatro e la creatività in performance d’autore

Presentata la XXVII edizione che si terrà a Firenze dal 3 settembre a ottobre. Spazio ai linguaggi delle arti sperimentali: apre il festival Violin Phase di Rosas .

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di Barbara Berti

Fondazione Fabbrica Europa cala il poker. Una ripartenza in grande stile per Fabbrica Europa che sta lavorando per la costruzione di un nuovo territorio del contemporaneo, ripensato attraverso un respiro collettivo, comunitario, politico e vivo per indagare le misure dello spazio e mettere in gioco lo scandire del tempo, tra i segni e le identità di grandi maestri e nuove generazioni di artisti e fruitori. Così dal 3 settembre all’8 ottobre, va in scena la 27esima edizione del Festival Fabbrica Europa allestito all’interno e all’esterno del Parc Performing Arts Research Centre, in scorci verdi del Parco delle Cascine, sul palco del Teatro Studio di Scandicci, del Teatro Cantiere Florida e del Teatro Puccini.

Ad aprire la kermesse "Violin Phase" di Rosas (Parco delle Cascine, 3, 4 e 5 settembre), terzo dei quattro movimenti che compongono "Fase, Four Movements to the Music di Steve Reich", la prima performance creata da Anne Teresa De Keersmaeker che ha debuttato a Bruxelles nel 1982. A Firenze il "Solo Violin Phase" è interpretato da Yuika Hashimoto e Soa Ratsifandrihana che si alternano in tre repliche al giorno. Previsti, poi, due appuntamenti con Enzo Cosimi che presenta un dittico dalla trilogia sulla diversità, "Ode alla bellezza", una riflessione che coinvolge minoranze, emarginati e non professionisti: "I Love My Sister" (Parc, 19 settembre) e "La bellezza ti stupirà" (Teatro Studio, 2 ottobre).

Tra gli altri appuntamenti principali, c’è "Perpendicolare": un innesto affascinante e naturale tra il mondo musicale di Cristina Donà e la danza del coreografo Daniele Ninarello, plasmati e cuciti insieme dal musicista e compositore Saverio Lanza (Teatro Studio, 17 e 18 settembre). E, ancora "aSh" di Aurelien Bory, piece della "Compagnie 111" con la danzatrice indiana Shantala Shivalingappa. Chiude il Festival Alessandro Sciarroni con "Save the Last Dance for me", uno studio tra la danza e l’antropologia con cui il coreografo ha ridato vita a un ballo bolognese in via di estinzione, la Polka Chinata. Accanto al Festival, altri tre progetti. "Orizzonti Verticali - Sentieri di carta": tre giorni performativi a San Gimignano, dal 27 al 29 agosto, dove l’interdisciplinarietà delle arti resta uno dei capisaldi della manifestazione diretta da Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari e curata dalla "Compagnia Giardino Chiuso". C’è poi il "Festival au Désert Firenze", il progetto musicale multiculturale neto nel 2010 e dedicato alle sonorità del Mediterraneo.

Infine, "Crisol - Creative processes", progetto che vuole ridisegnare l’approccio alle arti performative contemporanee, e alla danza in particolare, creando occasioni di incontro condivise tra artisti.

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