"Evade" per suo figlio. E il giudice lo perdona

Padre vìola la misura dei domiciliari per accompagnare il bambino a scuola. I carabinieri lo arrestano ma il tribunale gli risparmia di tornare in cella

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Firenze, 22 settembre 2020 - Si può avere dei guai con la giustizia ed essere allo stesso tempo buoni genitori. Deve aver pensato questo il giudice Laura Bonelli, che ha "perdonato" un padre che era evaso dagli arresti domiciliari, dove è costretto perché ritenuto responsabile di una rapina, per accompagnare il figlioletto alla scuola materna. Una bella storia di umanità che arriva dal tribunale di Firenze. All’udienza per direttissima, venerdì scorso, è comparso in stato di arresto un peruviano di 21 anni che il giorno prima non era stato trovato dentro l’abitazione dove deve stare per una misura di custodia cautelare. Era uscito per andare a portare il più grande dei suoi due figli a scuola, come ha palesemente ammesso al giudice.

Non potevano farlo altri: né la moglie, e mamma, del bambino, perché ai domiciliari pure lei (con tanto di braccialetto elettronico) e, quella mattina neppure la nonna, "addetta" solitamente a questa mansione ma impossibilitata a causa di un altro impegno improrogabile. E così il padre, 21 anni, davanti al proprio figlio desideroso di incontrare gli amici come ogni mattina, non ci ha pensato troppo: si è vestito ed è uscito di casa con lui, direzione scuola. E così ha fatto anche all’uscita. E il controllo dei carabinieri? E’ arrivato, puntualissimo, come ogni giorno. I militari non lo hanno trovato a casa e lo hanno chiamato: "Dov’è?" "Sono andato a riprendere mio figlio a scuola. Appena esce, torno". Al suo ritorno, ha trovato i carabinieri ad aspettarlo. Che, applicando la legge, lo hanno arrestato in flagranza. L’indomani, davanti al giudice, il giovane padre, assistito dall’avvocato Elisa Baldocci, ha raccontato il perché della sua "evasione".

Versione che per altro ha trovato conferma anche nel personale docente della scuola frequentata dal figlio, che hanno riferito di aver visto il bambino arrivare all’istituto accompagnato dal padre. Il giudice Bonelli ha dunque convalidato l’arresto, ma ha rigettato la misura richiesta dall’accusa, che prevedeva il ritorno in cella, e, tenendo comunque conto dei ’brutti’ precedenti dell’uomo, ha "rimesso" il padre ai domiciliari. ste.bro.  

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