Eroina, il killer silenzioso. A Firenze più morti che a Roma

Rapporto choc: in città si registra un numero maggiore di decessi rispetto a realtà molto più popolose. I dati dell’emergenza

Un padre mostra una siringa trovata nel giardino della Montagnola dove i bambini giocano

Un padre mostra una siringa trovata nel giardino della Montagnola dove i bambini giocano

Firenze, 15 marzo 2019 - A Firenze negli ultimi dodici mesi ci sono stati sette decessi e due ricoveri per eroina. In Toscana rispettivamente tredici e nove mentre, a livello nazionale 161, e 94. A Milano si conteggiano quattro morti e tre persone finite in ospedale. A Roma sono invece cinque quelli che non ce l’hanno fatta. In sostanza dalle nostre parti si muore di droga di più rispetto al capoluogo lombardo e alla Capitale. Ed è un dato francamente sconcertante facendo i rapporti con le rispettive popolazioni residenti. Sono questi i numeri forniti da geoverdose.it (numeri parziali che si riferiscono ai casi denunciati) il sistema informatico geografico, interfacciato ad un sito internet, in grado di visualizzare su di una mappa dell’Italia i decessi per overdose e gli altri eventi acuti mortali (o a rischio di morte) correlati all’assunzione di droghe ed alcol. Secondo il database la nostra provincia viene dopo quella di Bologna dove sono stati dieci i decessi e dopo Perugia che ne conta otto. Firenze si ritrova così a rivivere, in un solo istante, gli anni duri dell’eroina, anni in cui questo veleno uccideva quasi quanto la peste.

I nuovi schiavi della droga della fuga – che rallenta le percezioni e allontana dalla realtà – sono anche ragazzi di 21 anni: qualcuno inizia a sniffare eroina già in età scolare anche se il picco riguarda la fascia dei 40-50 anni. Secondo geoverdose.it, negli ultimi dodici mesi, chi muore di eroina a Firenze ha in media 40 anni ed è italiano. Le vittime sono soprattutto uomini: quattro su sette, se consideriamo i dati degli ultimi 12 mesi. La stragrande maggioranza delle persone decedute era da sola al momento del consumo. «Dall’estate del 2017 le segnalazioni di presenza di siringhe sono aumentate, da tre all’anno in tutta la città siamo passati a una decina solo nel quartiere dell’Isolotto. Dal 2018 le segnalazioni invece riguardano un po’ tutta Firenze» spiega Domenico Scamardella direttore dei servizi Alia Firenze.

Anche la massiccia presenza di siringhe ritrovate dagli operatori Alia, infatti, fa pensare che questo veleno sia tornato prepotentemente di moda. Nel 2016 le segnalazioni di aghi da smaltire non superavano le tre unità in tutta la città, nel 2017 una ventina concentrate quasi tutte nel quartiere dell’Isolotto, tra i giardini della Montagnola, viale Talenti, il sottopasso del Sansovino e la fermata della tramvia Paolo Uccello.

Nel 2018 sono state ben 33 solo quelle segnalate ad Alia. In testa resta l’Isolotto con il sotto passo del Sansovino e piazza Paolo Uccello, seguita dalla zona di via Baracca con piazza Puccini. Quattro gli aghi abbandonati nella sola via Toscanini. A sorpresa nella mappa entrano a far parte anche luoghi insoliti, come il Galluzzo e piazza di Bellosguardo. Sono i numeri a rendere la portata del fenomeno: basti pensare che nel 2018 sono state 3mila le persone con dipendenza da sostanze illegali seguite dal Serd. Di queste il 68% con una dipendenza da eroina, circa il 15% da cocaina. Nel 2016 gli utenti seguiti dai Servizi per le Dipendenze nella città di Firenze sono stati 1.838, di cui il 7% donne e l’83% maschi. Ben il 72% degli accessi riguarda persone che hanno fatto uso di eroina, il 14% di cocaina.

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