L'omelia di Betori: "E' tempo di una rinnovata missione verso chi non conosce Cristo"

Messa per la solennità dell'Epifania nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Il cardinale Betori (New Press Photo)

Il cardinale Betori (New Press Photo)

Firenze, 6 gennaio 2023 - "Anche tra noi è tempo di una rinnovata missione, verso coloro che non hanno mai conosciuto Cristo, o perché giunti tra noi da nazioni e culture lontane o perché figli di una società che ha cancellato i segni della fede dalla sua cultura e non ne ha trasmesso la conoscenza alle nuove generazioni". Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell'omelia proclamata durante la Messa per la solennità dell'Epifania nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. "Di Cristo, luce della ricerca dell'uomo, sentiamo particolarmente bisogno nel nostro tempo, in cui lo stesso concetto di verità sembra essere soffocato sotto le troppe opinioni che vi rinunciano programmaticamente - ha sostenuto Betori - perché la verità, così in molti ritengono, con la sua assolutezza, porterebbe con sé l'intolleranza. Ma questo è del tutto lontano dalla verità cristiana, dal momento che la fede ci aiuta a scoprire nel volto di Dio l'assoluta identità di Verità e di Amore".

"Rinunciare alla verità assoluta non assicurerebbe peraltro quella convivenza tollerante che alcuni vorrebbero opporre alla fede cristiana, lasciando di fatto spazio alla concorrenza conflittuale dei desideri, molteplici e divergenti, ma soprattutto significherebbe dover rinunciare da parte dell'uomo all'aspirazione più alta di sé, a quel trascendimento che si trova inscritto nel suo essere, nella sua stessa ragione, e che nessuna sofisticata manipolazione delle coscienze potrà mai annullare - ha continuato l'arcivescovo di Firenze - A questo punto non resta che scegliere tra una delle tante varianti ideologiche che l'uomo si fabbrica da sé e la rivelazione che Dio fa di sé stesso, aprendoci a un tempo il suo e il nostro mistero; scegliere tra un umanesimo ateo, e alla fine nichilista, e il vero umanesimo che trae alimento dall'uomo-Dio Gesù, immagine perfetta del Padre".

Il cardinale Betori ha ricordato, poi, che a Papa Benedetto XVI "dobbiamo una riflessione teologica tutta tesa a mostrare come fede e ragione, lungi dall'opporsi, si arricchiscono reciprocamente nella ricerca della verità". "La ricerca della verità è una strada che può essere percorsa da tutti, credenti cristiani, credenti di altre religioni e non credenti. Lo prova in tal senso anche la narrazione evangelica che ha come protagonisti alcuni sapienti provenienti da oriente, da terre di altre tradizioni e culture, anche religiose", ha osservato.

"Questa consapevolezza e questo slancio missionario hanno bisogno di essere oggi rinnovati con convinzione nelle nostre comunità, sia nel sostenere l'annuncio del Vangelo e la crescita di nuove Chiese nel mondo, sia nel prendere coscienza che anche tra noi è tempo di una rinnovata missione, verso coloro che non hanno mai conosciuto Cristo, o perché giunti tra noi da nazioni e culture lontane o perché figli di una società che ha cancellato i segni della fede dalla sua cultura e non ne ha trasmesso la conoscenza alle nuove generazioni - ha concluso il cardinale Betori - Occorre interrogarci su come rendere in tal senso più trasparenti ed efficaci i modi con cui il Vangelo viene testimoniato come fattore di novità per il mondo nelle forme del servizio della carità ma anche in quello della elaborazione culturale".

il cardinale oggi si è recato in visita all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, per visitare i piccoli ricoverati. Ad accompagnarlo il cappellano del Meyer, don Fabio Marella. Ad accogliere l'arcivrescovo di Firenze sono stati il direttore sanitario del Meyer, Francesca Bellini, e il presidente della Fondazione Meyer Gianpaolo Donzelli, ma anche i bambini ricoverati nei reparti dell'ospedale pediatrico e le loro famiglie. Betori si è intrattenuto con i bambini e i loro genitori, soffermandosi anche a ringraziare gli operatori per il loro prezioso lavoro quotidiano.

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