Emergenza-urgenza, mancano 200 medici. Scattano misure tampone per rimediare

Il provvedimento della giunta regionale. Bezzini: "Il servizio è comunque garantito". In servizio anche i sanitari dell’emergenza Covid

di Lisa Ciardi

"Nel sistema sanitario dell’emergenza-urgenza, come in altri settori chiave, c’è una pesante carenza di medici con cui tutte le Regioni stanno facendo i conti. Solo in Toscana ne mancano circa 200, ma il servizio è comunque garantito su tutto il territorio". A dirlo l’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini, che ha presentato anche le misure varate della giunta per cercare di arginare il problema. "È un problema strutturale - prosegue - frutto delle scelte nazionali degli ultimi vent’anni, a partire da un’insufficiente programmazione dei posti nelle scuole di specializzazione, il cosiddetto ‘imbuto formativo’, dai vincoli alle assunzioni, dalla scarsità di risorse, ma anche di una ridotta attrattività del settore rispetto ad altri".

Da qui la necessità di misure "tampone" per dare risposta alle numerose proteste sulla scarsità di personale per pronto soccorso e 118: ultime in ordine di tempo quelle dei sindaci della Valdichiana senese sull’auto-medica e sulla riduzione dei presidi ospedalieri. I provvedimenti sono stati adottati con la delibera 657, approvata nell’ultima giunta.

Fra le azioni previste, il coinvolgimento dei medici in organico alle altre discipline specialistiche presenti nei presidi (in particolare medicina interna e chirurgia generale) a supporto dei pazienti internistici e chirurgici. Serviranno per le aree di osservazione breve intensiva dei pronto soccorso (i cosiddetti Obi) e per la presa in carico anticipata di pazienti già inquadrati e destinati al ricovero nel reparto di medicina.

Verranno poi attivati tutti i percorsi possibili di "fast track", il meccanismo d’invio diretto del paziente dal triage allo specialista di reparto (codici bianchi e azzurri). E saranno impiegati nei presidi (nelle forme consentite dalle norme emergenziali) anche i medici contrattualizzati per l’emergenza Covid.

Altre azioni previste sono: la rotazione programmata degli specializzandi nei pronto soccorso; la priorità d’ingresso dei medici convenzionati già in servizio (sempre nei pronto soccorso) nelle scuole di specializzazione universitarie; l’elaborazione di accordi di rete tra strutture ospedaliere nell’ambito della stessa area vasta. "Per quanto riguarda il 118 – si legge nella nota della Regione - riprenderà nel prossimo autunno il processo di rivalutazione complessiva, avviato a metà della scorsa legislatura e poi interrotto, anche alla luce dell’evoluzione di strumentazioni e mezzi. A questo dovranno partecipare i diversi stakeholders (associazioni di volontariato, sindacati, sindaci, ordini professionali) per arrivare a una nuova e condivisa articolazione". Nasceranno inoltre una cabina di regia regionale e un gruppo di lavoro interaziendale che si occuperanno di copertura di posti vacanti e incentivi. Resta da vedere come e con quali tempistiche i provvedimenti riusciranno a incidere nell’organizzazione del servizio soprattutto nelle aree interne, dove i disagi sono maggiori e più urgenti.