Dietro le quinte delle elezioni, la presidente di seggio: "La mia domenica infinita"

La giornata del voto vista da Virginia Fabbri, presidente di seggio alla sua seconda esperienza: "La fatica si è sentita tutta, soprattutto nella lunga nottata. Le mie gambe possono testimoniarlo"

Virginia Fabbri, 25 anni, al seggio

Virginia Fabbri, 25 anni, al seggio

Firenze, 27 settembre 2022 - ​«Sono state una giornata, e una nottata lunghissima, e la fatica l’abbiamo sentita tutta. Le mie gambe possono confermarlo". Virginia Fabbri ha 25 anni, ma nonostante la giovane età è stata la presidente del seggio numero 24 della scuola Masi di Bubè, nel comune di Bagno a Ripoli. E non è la prima volta, visto che già in passato ha ricoperto il ruolo di presidente di seggio. Dopo i preparativi dei giorni passati, tra la sistemazione dell’aula e la gestione degli spazi, scoccate le 7 di mattina di domenica 25 settembre, è iniziata la lunga giornata di Virginia.

Lo speciale elezioni

"Devo dire che per quanto riguarda l’affluenza è stata senza dubbio molto positiva. I seggi nella scuola sono stati affollati praticamente tutto il giorno, naturalmente con qualche orario di minore affluenza, magari verso i pasti, ma nessun momento morto. Anche per quanto riguarda gli elettori direi che è andato tutto bene, nessun evento particolare. Solo una persona ha deciso di riconsegnare la scheda senza neanche entrare nel seggio in forma di protesta. Naturalmente c’è una procedura apposita che abbiamo seguito senza intoppi e problemi. Per il resto è andato tutto regolare".

I dati delle coalizioni in Toscana
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Nell’organizzazione, tra schede, cabine e urne, non sono mancati i problemi. "Le matite che ci sono state date sono state una tragedia – racconta Virginia ridendo -, praticamente ci abbiamo combattuto tutto il giorno. Ad appuntarle si rompevano, a lasciarle più corte non funzionavano. Una perdita di tempo in una giornata già molto piena. Per rendersi conto del fastidio, una persona è uscita 3 volte dalla cabina perché aveva rotto la punta". Problemi scrittori a parte, a contribuire alle lunghe e lente code che ci sono state ai seggi, almeno secondo chi ha vissuto dall’altra parte delle urne il giorno delle elezioni, è stato il chiacchierato tagliando antifrode.

"Naturalmente è una sicurezza in più che ci sia. C’è da dire che il tagliando antifrode fa perdere veramente molto tempo. Li abbiamo dovuti staccare singolarmente, ha sicuramente contribuito a rendere le file meno scorrevoli e ad aumentare i tempi di attesa per chi doveva votare. Le persone sono abituate a inserire direttamente la scheda nell’urna e non capivano cosa succedesse e cosa dovessero fare".

Come se non bastasse, ci hanno pensato le disattenzioni delle persone a rendere ancora più faticoso il lavoro dei seggi, già comunque molto impegnati durante tutto il giorno.

«Molte più persone di quante mi aspettassi – conclude Virginia -, si sono presentate al seggio con la tessera elettorale finita, magari senza rendersene conto. Purtroppo a quel punto abbiamo dovuto spiegare loro che dovevano andare in comune a rifarla, e non è stato facile con tutti. A parte qualche difficoltà lungo il percorso, cose comunque di poco conto, anche stavolta è stato molto bello anche se decisamente faticoso essere presidente di seggio".

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