"Eletto grazie a Palamara" Bagarre tra Ermini e Renzi

Il vicepresidente del Csm annuncia querele. Il leader di IV: "Non vedo l’ora"

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FIRENZE

Sono state sufficienti le anticipazioni del nuovo libro di Matteo Renzi - “Il mostro“, edito da Piemme - per scatenare la bagarre fra i due che furono compagni nel Pd. Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, David Ermini, che con l’ex premier ha condiviso i tempi in Provincia, non ha infatti digerito i passaggi a lui riferiti riguardo alla cosiddetta “Loggia Ungheria“ e agli interrogatori di Amara, e annuncia querele.

"Sostenere che io avrei distrutto ‘materiale ufficiale proveniente dalla procura di Milano’ eliminando ‘il corpo del reato’ è affermazione temeraria e falsa - ha dichiarato Ermini -, essendo il cartaceo mostratomi dal dottor Davigo, come ho più volte pubblicamente precisato e come il senatore Renzi sa benissimo, copia informale, priva di ufficialità, di origine del tutto incerta e in quanto tale senza valore e irricevibile. Il senatore Matteo Renzi ne risponderà davanti all’autorità giudiziaria".

"Quanto al resto, ne prendo atto con amarezza, ma con la certezza - ha concluso il vicepresidente del Csm - che non consentirò mai a nessuno di mettere in discussione la mia lealtà istituzionale che è e sarà sempre libera da condizionamenti".

A stretto giro di post, è arrivata la replica di Renzi. "Leggo che il vicepresidente del Csm intende denunciarmi per ciò che ho scritto ne “Il Mostro”. Non vedo l’ora di ricevere l’atto di citazione". "Potrò dunque raccontare, libero da ogni forma di prudenza istituzionale - ha proseguito il leader di Italia Viva – tutto ciò che in questi lunghi anni l’avvocato David Ermini ha detto, scritto e fatto. Egli è diventato vicepresidente del Csm grazie al metodo Palamara e io sono uno di quelli che può testimoniarlo. Le cene romane di Ermini, fin dalla scorsa legislatura, sono numerose e tutte verificabili e riscontrabili. La sua storia da candidato sindaco bocciato a Figline Valdarno, aspirante consigliere provinciale, poi da parlamentare e da candidato vicepresidente del Csm è ricca di aneddoti che sarà piacevole raccontare in sede civile a cominciare dai numero scambi di sms di questi anni. Quanto ai verbali ricevuti da Davigo, e inspiegabilmente distrutti, Ermini avrà modo di chiarire in sede giudiziaria il suo operato". Domani, ’il Mostro’, che contiene diversi riferimenti alle vicende giudiziarie dei suoi genitori e ai magistrati che hanno indagato anche sulla fondazione Open, sarà presentato presso l’Aula dei gruppi parlamentari alla Camera.

ste.bro.

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