El.En perde Masotti L’azienda dice addio al signore del laser

Scomparso l’imprenditore che fondò l’impresa quarant’anni fa. Un’avventura cominciata in un piccolo appartamento di Rifredi

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di Sandra Nistri

Tutto era iniziato in un appartamento di appena 40 metri quadrati in zona Rifredi. In quelle stanze, nel lontano 1981, il professor Leonardo Masotti e uno dei suoi migliori allievi, l’ingegner Gabriele Clementi, avevano dato vita, con una visione lungimirante, ad El.En. Mai, probabilmente, avrebbero sognato che l’idea potesse portare agli attuali risultati di fatturato e diffusione dell’azienda, un vero colosso mondiale nel campo dei laser per applicazioni industriali, medicali e per il restauro che è riuscito a superare indenne (anzi, addirittura con incremento nei risultati) anche il periodo della pandemia. Ieri il ‘rivoluzionario’ ideatore Leonardo Masotti è morto all’età di 82 anni.

A dare notizia della sua scomparsa la stessa società che ha sede nella Piana fiorentina, a Calenzano. Romagnolo, originario di Faenza, dopo la Laurea in Ingegneria civile conseguita all’Università di Bologna e il periodo trascorso come ufficiale all’Accademia navale di Livorno e al Centro di fisica delle microonde del Cnr di Firenze, Masotti era poi divenuto professore di Ingegneria elettronica alla Facoltà di ingegneria di Firenze dalla sua costituzione, nel 1970. Con una caratteristica già definita in quegli anni, la passione per quello che, all’epoca, era un ‘oggetto’ sconosciuto, o quasi, il laser appunto: "Con le sue idee e la sua curiosità scientifica – si legge in una nota di El.En –. Masotti ha dato un enorme impulso allo sviluppo della cultura tecnologica in Italia e nel mondo, contribuendo anche alla crescita di realtà di successo. Una fra tutte El.En., di cui è stato fino all’ultimo fondamentale riferimento scientifico e che tra pochi giorni avrebbe festeggiato con lui i 40 anni dalla nascita".

Commosso il ricordo del cofondatore e presidente della società, Gabriele Clemente: "Leonardo Masotti – dice – era una persona fondamentalmente innamorata del proprio lavoro, nel senso scientifico, divulgativo e didattico della parola. Si appassionava a tutto quello che gli veniva portato davanti. Aveva una grande passione, che si univa a un totale voglia di condividere con altri. Sapeva spiegare con parole semplici, semplificando anche i contesti più ostici di fisica e matematica". Del connubio felice tra Masotti e Clementi parla invece Paolo Salvadeo, direttore generale del gruppo El.En: "C’era una grandissima chimica – racconta – fra loro. Un uomo delle idee e un uomo dell’ingegneria. Senza questa alchimia non sarebbe mai potuto succedere quel che è successo".

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