Calenzano,23 novembre 20'23 - Uno degli juniores nazionali più forti e brillanti e naturalmente più contesi per averlo tra gli Under 23, categoria nella quale debutterà nella stagione 2024 è senza dubbio Edoardo Cipollini. Ebbene il giovane atleta lucchese, figlio del compianto Cesare Cipollini morto nelle settimane scorse e nipote di Mario ha rotto gli indugi ed ha scelto la società dell’anno prossimo, il Team Colpack Ballan, la formazione di Antonio Bevilacqua, del presidente Beppe Colleoni e delle famiglia Ballan e D’Aprile per la stagione 2024. Atleta longilineo, alto 1,80 m., è un uomo veloce e in grado di reggere sui percorsi impegnativi ed è attualmente in forza alla Work Service.
E’ Bevilacqua che racconta la nascita di un rapporto che ha radici molto lontane nel tempo. “Con Cesare (il padre di Edoardo mancato da poco) c’era una conoscenza di vecchia data. Abbiamo gareggiato assieme, anche se non come compagni di squadra. Dopo tanti anni ci eravamo incontrati ed aveva fatto visita alla nostra sede di Almè per conoscere meglio il team”. Edoardo, che si ritiene aperto di carattere, ha sin qui praticato il ciclismo con moderazione. È lo stesso corridore, tesserato nel team di Massimo Levorato, che si presenta.
“Sono un ragazzo estroverso. Inizialmente timido, ma poi mi lascio andare. Quando socializzo riesco a far fare la risata al gruppo”. Ha vinto 3 gare quest’anno, ottenuto una ventina di piazzamenti di rilievo, è stato azzurro in Nazionale alla Nation Cup in Germania. La scelta la motiva lo stesso Edoardo Cipollini. “L’ho sempre vista come una formazione forte e mi ha attirato. Fino ad ora non pensavo alle categorie superiori, ma adesso ci siamo ed è già tempo di scegliere. Mio padre era amico di Antonio Bevilacqua e ci teneva che venissi qui a correre, anche se alla fine la scelta è stata mia”.
Infine le conclusioni dello stesso giovane atleta. “Ringrazio mio padre Cesare, che mi è sempre stato vicino e ha voluto facessi il corridore. Lui aveva una sua visione del ciclismo e non voleva che mi allenassi più di 2 volte la settimana e così ho fatto fino al mio passaggio in Work Service. Poi lì son cambiate le metodologie. Grazie anche ai tecnici Matteo Berti e Fabio Camerin che mi hanno aiutato molto. Passo con la voglia di imparare perché comunque si tratta di un passo importante nella categoria U23. Ci tengo a far bene a livello personale. Ora non è più come una volta, quando facevi tanti anni nel dilettantismo e sei chiamato a dimostrare presto il tuo valore. Comunque per me ci sarà anche un nuovo ruolo, perché in una formazione così ben organizzata dovrò anche saper interpretare nuovi ruoli e aiutare i compagni”.
Antonio Mannori
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