Per settimane nelle aziende agricole si era atteso l’arrivo della pioggia a rinvigorire la vigna e permettere lo sviluppo degli acini, in un’estate all’insegna della siccità che sembrava non lasciare spazio a speranze. Poi, finalmente, l’arrivo della pioggia il 15 agosto, ma estremamente copiosa e distruttiva: le conseguenze della grandinata di quel nubifragio aveva allarmato non poco gli agricoltori. In questi giorni di vendemmia, nelle terre del Chianti Classico, è arrivato il momento di valutare pro e contro di oscillazioni atmosferiche tanto estreme: "Gli eventi non hanno inciso sull’andamento della denominazione – spiega Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – perché il fenomeno della grandine ha interessato solo piccole porzioni distribuite a macchia di leopardo. Il caldo estivo è stato riequilibrato dalle piogge di agosto, che sono arrivate nel momento più utile, portando così a compimento il ciclo di maturazione e garantendo elevati standard qualitativi e quantitativi". Per alcune aziende la vendemmia è cominciata in anticipo, come a La Fattoria di Montemaggio di Radda in Chianti, dove la raccolta del Sangiovese rosato è stata anticipata di due settimane. "Ho dovuto anticipare la vendemmia – dice l’agronomo Ilaria Anichini – altrimenti l’acino avrebbe avuto una gradazione alcolica troppo elevata, a causa delle alte temperature estive". Ultimi giorni di vendemmia alla Cantina Leonardo Manetti di Greve in Chianti, dove gli ettari sono coltivati in prevalenza di Sangiovese. "L’annata è stata buona, né la siccità né la grandinata hanno comportato danni rilevanti – dice il titolare Leonardo Manetti –. Inoltre, le uve sono perfettamente sane". La siccità estiva ha spinto poi gli ungulati ad avvicinarsi alle coltivazioni, provocando dei danni per alcuni agricoltori. "Nonostante avessi protetto i filari con delle recinzioni, caprioli e cinghiali sono riusciti a entrare senza difficoltà, cibandosi di foglie, germogli e acini – si lamenta Filippo Di Battista, titolare di Querceto di Castellina –. Prevedo di rifare 2 chilometri di recinzione di oltre 2 metri per risolvere il problema". Cosimo Ballini