La morte di Duccio Dini, i familiari: "Perplessi sulle scarcerazioni"

Firenze, il messaggio in una nota: "Ci dissociamo da prese di posizioni violente espresse sui social network"

Duccio Dini

Duccio Dini

Firenze, 1 febbraio 2019 - "Siamo perplessi sull'opportunità della scarcerazione". Queste le parole della famiglia di Duccio Dini, il ragazzo che morì a Firenze investito dall'auto di un uomo di etnia rom durante un inseguimento per un regolamento di conti tra famiglie. La decisione della scarcerazione di tutte le persone che erano state arrestate dopo la morte di Duccio viene letta dalla famiglia "prendendo atto del provvedimento emesso dal Riesame, non avendo strumenti processuali per intervenire sullo stesso".

Ma certo non è una decisione che la famiglia Dini si aspettava. I Dini, attraverso il loro avvocato, Neri Pinucci, hanno dffuso una nota sul provvedimento del Riesame. Nella nota viene sottolineato che la famiglia del 26enne "attende l'esito delle indagini preliminari, confidando nell'operato del pubblico ministero e in una rapida conclusione degli accertamenti tecnici in corso, per consentire di affrontare in aula quanto prima il processo, ritenendo che questa sia l'unica sede per l'accertamento dei fatti e dissociandosi da ogni presa di posizione violenta espressa sui social network".

Cinque le persone che sono andate ai domiciliari. Un altro uomo era stato scarcerato lo scorso agosto. Rimane in cella uno del gruppo che partecipò all'inseguimento. Le cinque persone sono tutte ai domiciliari. La decisione ha provocato notevoli polemiche. Perplesso sul provvedimento anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. Centinaia i commenti dei lettori sulla pagina Facebook de La Nazione. 

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