Il premier Draghi e i nodi del Pnrr. L’incontro al teatro del Maggio

Il Presidente del Consiglio è atteso mercoledì pomeriggio dal sindaco Nardella e dal governatore Giani. Ma nel nuovo auditorium sono convocati associazioni di imprenditori, sindacati e realtà culturali

Il premier Draghi e a destra il presidente Mattarella all’auditorium del Maggio

Il premier Draghi e a destra il presidente Mattarella all’auditorium del Maggio

Firenze, 21 febbraio 2022 - L’attesa è per il cessate il fuoco nel Donbass, perché è solo dopo un importante segnale distensivo in Ucraina che il premier Mario Draghi darà il via all’organizzazione della sua trasferta fiorentina e parteciperà al doppio appuntamento con i vescovi (“Mediterraneo frontiera di pace” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana) e i sindaci del Mediterraneo (“Florence Mediterranean Mayors’ forum“ voluto dal sindaco Dario Nardella). Ma a Firenze il premier è molto atteso perché i nodi da sciogliere che il sindaco e il governatore Eugenio Giani vogliono sottoporgli sono parecchi.

A partire dal tunnel Tav, quello che Firenze aspetta ormai da decenni e che ancora si spera possa essere realizzato prima del già annunciato 2027. Giani soprattutto vuole spingere sugli ulteriori collegamenti ferroviari con la costa toscana. E poi ci sono tutti i problemi legati ai finanziamenti del Pnrr, i tempi burocratici soprattutto per la progettazione e le autorizzazioni, con il rischio che il 2026 arrivi troppo in fretta e le tante opere messe in cantiere non siano ancora completate. Perché i problemi legati alla ripresa economica dopo la pandemia, sono aggravati dai lievitati costi energetici che stanno mettendo definitivammente in ginocchio le strutture turistiche. Con il settore che, dopo due anni terribili, soprattutto nelle città d’arte stenta ancora a decollare.

Ma il tema che, forse più di ogni altro, sta a cuore al sindaco Nardella: la legge per la tutela dei centri storici. Quella che dovrebbe restituire ai primi cittadini la possibilità di governare dal punto di vista anche economico lo sviluppo dei centri storici nelle città d’arte per riconsegnarli alla residenza oggi troppo spesso rarefatta. Se la crisi internazionale lo concederà Draghi sarà a Firenze nel primo pomeriggio di mercoledì e per prima cosa farà un saluto al convegno dei vescovi già in corso in Santa Maria Novella. Palazzo Vecchio invece sta organizzando per lui un giro al teatro del Maggio Musicale e un incontro nel nuovo auditorium, quello inaugurato da Mattarella a dicembre e intitolato a Zubin Mehta, con gli stakeholder della città. Intorno alle 16,30 il premier vedrà dunque i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli imprenditori e di tutte le realtà economiche e culturali più importanti dell’intera area metropolitana. L’idea è quella di far visitare a Draghi il grande cantiere architettonico e tecnologico, a completamento dell’opera realizzata per il 150esimo anniversario di Firenze Capitale, che farà del Teatro dell’Opera di Firenze un’eccellenza in tutta Europa.

All’incontro con Draghi il sindaco Nardella ha invitato anche i suoi colleghi della provincia di Firenze, anche per parlare del Pnrr e di quei tre miliardi che la Toscana aspetta. Perché per realizzare sfide strategiche impegnative come le nuove tramvie che attraverseranno la città, ma anche il restyling dello stadio Franchi e dell’intero quartiere del Campo di Marte i rischi della lentezza burocratica devono essere arginati. Il presidente della Regione Eugenio Giani ha già prepara to un regalo per Draghi: un’immagine dell’affresco della sala di Bianca Cappello in Palazzo Strozzi Sacrati, in realtà un omaggio alla moglie del premier, la first lady Serena Capello che è una discendente di Bianca Cappello, sposa del Granduca di Toscana Francesco de’ Medici.