Dopo le scosse, l’ora delle verifiche Famiglie evacuate, danni alla pieve

Ieri ancora qualche movimento dopo una notte di apprensione: qualcuno l’ha passata in auto o in camper. Crepe a San Martino a Cofferi e nelle case adiacenti. Disposto il monitoraggio in tutta l’area metropolitana

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Uno dei residenti evacuati per precauzione mostra le crepe nelle pareti

"Abbiamo sentito il boato, poi tremava tutto e siamo scappati fuori". Via dei Cofferi, strada bianca in mezzo al verde poco fuori da Mercatale. Vivono qui, nell’epicentro del terremoto, le tre famiglie evacuate a scopo precauzionale dopo il sisma di martedì sera. Ieri la terra ha tremato ancora: una scossa da 2.4 alle 7 di mattina, poi altre durante la giornata, più impercettibili. Ieri non è stata la giornata della paura, ma dei controlli alle strutture. Non si sono registrati grossi danni nel Chianti, ma qui, nel punto dove si è liberata l’energia, è stato necessario prendere alcuni provvedimenti.

Le crepe sono affiorate sulle pareti della chiesa di San Martino a Cofferi, edificio che risale all’anno mille, ‘veterano’ di un altro sisma, quello del 1895 dal quale era uscito piuttosto acciaccato, ma poi recuperato. Lesioni anche nelle case attaccate alla chiesa: quella del custode, e quelle sulle pareti confinanti. Rosaria e Matilde, due donne che vivono qui, hanno raccontato la paura e anche l’incertezza, in attesa di capire quando potranno tornare nella loro abitazione e se saranno rilevati danni tali da dover richiedere un intervento. E’ stato il sindaco metropolitano, Dario Nardella, ad annunciare la decisione di evacuare chi vive nell’area dell’epicentro.

Verifiche sulla stabilità, o su possibili danni provocati dal terremoto sono state fatte in tutta l’area metropolitana, a cominciare dalle chiese monumentali di Firenze, come la basilica di Santa Croce.

A Impruneta, l’altro comune dove il terremoto è stato avvertito, la notte è andata tra apprensione e attenzione. Qualcuno ha fatto la sua vita normale, ma in diversi hanno deciso di dormire nei camper o in macchina lontano dalle abitazioni. "So di nostri concittadini – ha detto Andrea Tassini – che hanno dormito in camper, fuori dal centro abitato. Io per esempio la scossa di ieri pomeriggio, non l’avevo neanche avvertita. Quella delle 22 invece l’ho percepita chiaramente. Prima il boato, poi il sussultare del pavimento. E’ inquietante, ‘ballare’ in quel modo non fa mai piacere".

"E’ durato in tutto 2-3 secondi – ha detto Elisa Sbrocchi – adesso la prendiamo quasi a ridere, ma in realtà eravamo piuttosto preoccupati. Io non vivo a Impruneta, quindi la seconda scossa non l’ho sentita, ma so di persone che dopo quella delle 22 sono state piuttosto in ansia". Ivan Zuccherofino, ha ugualmente sentito mentre era in negozio. "La porta si è mossa, ho pensato fosse un camion, poi ho ricollegato. Paura non più di tanto. Mi ricordo lo sciame sismico di qualche anno fa, era la stessa cosa". Sergio Sbrocchi invece ha realizzato che c’era il terremoto dal tintinnio insolito delle bottiglie in vetro stoccate nel magazzino del suo bar. "Ero a sistemare, all’improvviso ballava il pavimento. Non abbiamo avuto danni, solo un calo di tensione. Preoccupato? Non più di tanto. Sono un po’ fatalista, nessuno lo può prevedere".

Fabrizio Morviducci

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