Sfrattata, con un figlio e senza soldi: arrivano le prime offerte di aiuto

Ha colpito molte persone la storia della donna che ha perso la casa. Una coppia di Rufina si è detta disponibile ad ospitare lei e il figlio 15enne

Sfratto (foto di repertorio)

Sfratto (foto di repertorio)

Firenze, 23 febbraio 2019 - Vivremo  anche in un mondo senza altruismo, indifferente, pure sono già tante le persone che si sono offerte di aiutare, ciascuna di loro come può, Daniela I., la 55enne con un figlio di 15 e mezzo, studente di liceo, costretti a una precarietà assoluta. Madre e ragazzo sono stati sfrattati a fine gennaio dalla casa di via Targioni Tozzetti, in San Jacopino, dove hanno trascorso gli ultimi quattro mesi senza luce, né gas.

L'abitazione era stata presa in affitto dall'ex convivente di Daniela: terminata la relazione sentimentale, ha disdetto il contratto e fatto staccare le utenze. Dopo lo sfratto la donna e il figlio sono andate a vivere in un albergo di via Maragliano a 245 euro a settimana, con la colazione, grazie ai pochi risparmi di lei (lavora saltuariamente nel settore della ristorazione) e un contributo della sorella della donna. Ma martedì dovrebbero lasciare questa sistemazione.

Hanno chiesto, chiedono aiuto alle Istituzioni, per un alloggio possibilmente, o almeno per un contributo. Daniela poi, teme di perdere il figlio, per l'impossibilità materiale di mantenerlo. Dopo la pubblicazione della notizia, sul nostro sito, sono fioccati commenti in serie. E così pure sui social. Incoraggiamenti. Manifestazioni di solidarietà. E in molti già hanno chiesto di contattare Daniela, per darle un mano. Una coppia di Rufina si è detta disponibile ad ospitare a casa loro la signora col ragazzo, almeno per l'emergenza.

E poi: scrive Patrizia con un messaggio email che un po' riassume gli altri, tutte le dimostrazioni di solidarietà. La delicata, dolorosa vicenda umana di una madre e di un figlio minorenne ha suscitato peraltro l'interesse di alcuni media nazionali. Il problema dell'assistenza in generale a chi meno può, e a chi più soffre, è oggi più che mai attuale e sentitissimo.

g.sp.

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