Don Cuba, il cinema come cura e passione

Giovedì nella sala La Compagnia incontro aperto al pubblico dedicato all’amore del sacerdote fiorentino per la settima arte

Migration

di Giovanni Luca

Lo chiamavano don Cuba. Ma Che Guevara, l’Avana, i sigari e la rivoluzione non c’entravano. O forse un po’ sì. Perché don Cuba era rivoluzionario: totalmente rivoluzionario. Rivoluzionario senza barba e senza sigaro, ma con una tonaca e un sorriso. Don Cuba si chiamava Danilo Cubattoli: ricorre quest’anno il centenario della sua nascita. Era nato a San Donato ma la sua vita è stata tutta giocata fra San Frediano e il mondo intero. Perché don Cuba era capace di imprese impossibili: come andare in Africa, per arrivare in cima al Kilimangiaro con una moto e una dose infinita di ottimismo. O come fare una gara ciclistica, impicciato dalla tonaca, concedendo ai suoi avversari un vantaggio enorme. E battendoli tutti.

Ma il miracolo vero don Cuba è riuscito a farlo nei cuori delle persone. Con un entusiasmo inesauribile: e con una parlata schietta, che lo avvicinava alla gente, ai ragazzi di San Frediano. O ai detenuti delle Murate e di Sollicciano, dove è stato, per decenni, cappellano. A quei detenuti, don Cuba faceva vedere tanti film. Già nei primi anni dopo la sua ordinazione, nel luglio 1948, don Cuba faceva vedere gratis i film ai ragazzi di San Frediano. Poi lavorò a lungo con l’Acec, l’Associazioe cattolica degli esercenti cinematografici, e creò il festival "Ragazzi e cinema". Il cinema per lui era un modo per avvicinarsi alle vite degli altri. Molti protagonisti del cinema italiano, da Fellini a Pasolini, da Olmi fino a Benigni, non si sono negati ad una sua chiamata.

Giovedì, al cinema La Compagnia, in via Cavour, alle 16 - ingresso libero - la lunga storia che lega don Cuba e il cinema verrà celebrata nell’incontro "Don Cuba e il cinema – Un amore al servizio degli altri". Un evento promosso dall’associazione Don Cuba, presieduta da Franco Lucchesi. Si inizia con la visione del video "Una piega allegra – Un telone per don Cuba", narrato dall’attore Francesco Grifoni, e con un videomessaggio di Cinzia TH Torrini. Il critico cinematografico Giovanni Bogani parlerà dei rapporti fra don Cuba e il mondo del cinema. Lorenzo Bojola, autore del libro che narra l’impresa motociclistica di don Cuba da Firenze al Kilimangiaro, racconterà il lavoro del sacerdote in San Frediano nel dopoguerra. Gloria Germani, proprietaria del cinema Odeon, racconterà gli incontri di don Cuba con i più grandi registi e attori. Gaetano Martino, presidente della Cineteca Lucana, illustrerà le ricchezze del Fondo Cubattoli, circa quattromila film in pellicola. Vito Rosso, presidente dell’Acec Toscana, parlerà dell’impegno di don Cuba con gli esercenti cinematografici cattolici.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro