"Ecco come ho disarmato l’arabo". Il video dell’aggressione

L’uomo della security è salvo perché la coltellata ha preso il telefonino

La polizia sta visionando le televcamere di sorceglianza

La polizia sta visionando le televcamere di sorceglianza

Firenze, 12 ottobre 2017 - E’ vivo per miracolo uno dei due buttafuori che l’altra notte è riuscito a disarmare due balordi che hanno cercato di aggredire clienti in attesa fuori dal locale di via dei Sassetti. L’uomo della security, colpito con una coltellata, si è salvato solo grazie al suo cellulare che ha fatto da scudo alla pugnalata vibrata all’inguine.

La verità della notte tra lunedì e martedì è in alcuni filmati delle telecamere della zona. Le prime immagini che arrivano alla nostra redazione sono chiare: un uomo prende la rincorsa con una spranga e si scaraventa contro uno degli addetti al controllo. Sono ancora sotto choc i due dipendenti Secur&Secur minacciati di morte da un 31enne del Marocco e un 30enne dell’Albania, anche loro rimasti feriti a seguito della colluttazione scattata dopo che era stato negato loro l’ingresso poiché ubriachi. Solo l’intervento del personale della Secur&Secur ha permesso di disarmare i malviventi che sono stati immobilizzati per terra e consegnati alle forze dell’ordine. Ma oggi sono di nuovo a piede libero «mentre noi stasera saremo di nuovo a lavoro. Siamo molto preoccupati» si sfoga uno dei buttafuori che è riuscito a disarmare i due balordi riportando nella colluttazione una ferita alla schiena. «Erano in due – racconta ancora scosso – uno aveva un coltello legato al polso, dietro di lui un secondo uomo che agitava una spranga. Avevo appena chiamato le forze dell’ordine, perché i due tipi che avevamo da poco allontanato non ci avevano fatto una bella impressione. All’improvviso l’uomo con il coltello si è accanito contro di me, penso anche di aver ricevuto un colpo sul fianco con la mazza, ma non ne sono sicuro. Non ricordo, in quel momento ho cercato solo di mettere in salvo me e i miei clienti». Nel frattempo le persone scappavano, chi a destra e chi a sinistra, per fortuna a quell’ora ce ne erano poche. «Gridava nella sua lingua – prosegue il buttafuori -, non riuscivo a capire cosa dicesse. Ma non mi sono dato per vinto, ho cercato di disarmarlo, avevo paura che colpisse qualcuno».

L’albanese ha riportato 30 giorni di prognosi per la frattura di uno zigomo, l’altro lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. Entrambi sono stati denunciati per i reati di minacce aggravate, possesso di oggetti atti a offendere e danneggiamento. Quello dell’altra sera peraltro è un episodio che fa riflettere. Gente alla quale viene negato l’ingresso nel locale perchè già ubriaca ce n’è. Ma non si lega un coltellaccio da macellaio al polso e si scaglia contro il personale urlando frasi in arabo. L’intervento degli uomini della Secur&Secur è stato provvidenziale. Se non fossero stati così tempestivi e decisi la situazione poteva degenerare. Già le prime immagini delle telecamere fanno pensare a una aggressione molto violenta e non proprio usuale. Il coltello legato al polso poi, per non farsi disarmare facilmente, non è indice di un semplice ubriaco ma di qualcuno abituato a combattere.

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