Direzione convocata d’urgenza Ma in serata arriva il passo indietro

La segretaria del Pd Metropolitano Marini aveva fissato l’incontro per oggi

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Prima una sorta di ’chiamata alle armi’ dopo la valanga di catapultati da Roma nei collegi sicuri (almeno quattro), poi il passo indietro. E’ stata una giornata convulsa quella fiorentina in casa Pd che si è giocata, come sempre nella Capitale. Con la pioggia di nomi di big da candidare nei collegi sicuri la segretaria del Pd Metropolitano, Monica Marini (foto) ha convocato la Direzione all’ultimo tuffo (oggi alle 15.30) prima dei nomi definitivi con all’ordine del giorno un unico punto: Elezioni 2022. Ma poi, in serata, ha annunciato la possibile resa: "Domani (oggi, ndr) siamo pronti a sconvocare la riunione in seguito alle rassicurazioni ricevute".

Un dietrofront che potrebbe essere dettato dal messaggio del sindaco di Firenze Dario Nardella e dalla volontà di abbassare i toni senza andare allo scontro con Roma. Il primo cittadino ieri è volato alla direzione del Partito e ci ha piantato le tende alla ricerca di un colloquio e di un’intesa con il segretario Enrico Letta e con l’uomo forte delle liste – Marco Meloni. Secondo quanto emerso nel corso della giornata Nardella avrebbe ricevuto rassicurazioni sul tema delle candidature, concordando sul fatto che i collegi dove il consenso per il centrosinistra è più forte debbano accogliere anche alcuni esponenti di richiamo nazionale, in maniera condivisa.

Nel colloquio con Letta, emerge ancora, sono state riconosciute le reciproche esigenze, ossia quella di accogliere nell’area fiorentina alcune indicazioni di candidatura provenienti dal livello nazionale, e allo stesso tempo quella di mantenere le proposte dei nomi provenienti dal territorio. Gli ultimi conti però si faranno oggi, in vista della firma definitiva.

In giornata i segretari di 20 circoli Pd di Firenze avevano inviato una lettera a Letta e alla direzione nazionale del partito, a sostegno delle candidature di Federico Gianassi, Emiliano Fossi e Simona Bonafè come "candidati espressione dei territori".

Spiegando che la Toscana "non è il ‘granaiò dei paracadutati e dei redivivi" e che "in questo momento drammatico, in cui ogni scelta deve essere fatta per conquistare il voto strada per strada, piazza per piazza, casa per casa riteniamo necessario candidare personalità popolari, unitarie, capaci di rappresentare una proposta politica di centrosinistra".

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